Riva: "Noi sardi gente perbene, grazie a tutti per l'affetto: mi riconoscete prima come uomo"

“Il Cagliari è un pezzo di casa per i sardi nel mondo, ti fa sentire più vicino"

La Redazione
07/11/2016
Interviste
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72 candeline per Gigi Riva, la leggenda “Rombo di Tuono”, il calciatore italiano più amato di tutti i tempi, icona del Cagliari e della Nazionale.

“Il calcio mi ha dato tutto e non mi ha tolto nulla, a parte gli infortuni”, racconta a L’Unione Sarda.

Gigi sta lontano dal Sant’Elia da parecchi anni:

“Mi prende un po’ di agitazione, mi dà stress, guardo le sintesi in tv”.

Un pensiero sul Cagliari:

“Lo vedo bene, un po’ di alti e basi in trasferta ma farà bene”. Poi aggiunge: “Il Cagliari è un pezzo di casa per i sardi nel mondo, ti fa sentire più vicino”.

Il nuovo stadio?

“Non concordo con Tommaso Giulini, puntare su 20.000 posti. Un piccolo stadio per i Cagliaritani. Ma il Cagliari è di tutti i sardi. Il Cagliari può essere seguito da decine di migliaia di persone come quando giocavo io”.

Lo scudetto del 1970 non ha particolari segreti:

“Eravamo forti, ma proprio forti”.

Una vita senza rimpianti:

“Non cambierei tanto, ecco non andrei a Vienna…”

La Sardegna, Cagliari e i cagliaritani

“Tanta gente perbene, quando vado in giro mi piace il contatto umano”

Gli auguri da tutto il mondo:

“Grazie, grazie a tutti. Mi fa tanto piacere soprattutto perché mi riconoscete prima come persona, poi come calciatore” .

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