72 candeline per Gigi Riva, la leggenda “Rombo di Tuono”, il calciatore italiano più amato di tutti i tempi, icona del Cagliari e della Nazionale.
“Il calcio mi ha dato tutto e non mi ha tolto nulla, a parte gli infortuni”, racconta a L’Unione Sarda.
Gigi sta lontano dal Sant’Elia da parecchi anni:
“Mi prende un po’ di agitazione, mi dà stress, guardo le sintesi in tv”.
Un pensiero sul Cagliari:
“Lo vedo bene, un po’ di alti e basi in trasferta ma farà bene”. Poi aggiunge: “Il Cagliari è un pezzo di casa per i sardi nel mondo, ti fa sentire più vicino”.
Il nuovo stadio?
“Non concordo con Tommaso Giulini, puntare su 20.000 posti. Un piccolo stadio per i Cagliaritani. Ma il Cagliari è di tutti i sardi. Il Cagliari può essere seguito da decine di migliaia di persone come quando giocavo io”.
Lo scudetto del 1970 non ha particolari segreti:
“Eravamo forti, ma proprio forti”.
Una vita senza rimpianti:
“Non cambierei tanto, ecco non andrei a Vienna…”
La Sardegna, Cagliari e i cagliaritani
“Tanta gente perbene, quando vado in giro mi piace il contatto umano”
Gli auguri da tutto il mondo:
“Grazie, grazie a tutti. Mi fa tanto piacere soprattutto perché mi riconoscete prima come persona, poi come calciatore” .