Affinità tattica

4-3-1-2 e 3-5-2: moduli diversi che tuttavia possono permettere ai giocatori rossoblù di esprimere le loro qualità tecniche e la loro poliedricità

Fabio Loi
04/08/2016
Approfondimenti
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Due schemi tattici (il caro vecchio 4-3-1-2 e il 3-5-2) per tornare protagonisti nella massima serie. È questa la linea che intende intraprendere l’allenatore del Cagliari, Massimo Rastelli. Moduli che sono completamente diversi tra di loro ma che possono consentire al mister campano di sfruttare un’arma importante, ovvero l’affinità tattica dei giocatori a disposizione nella rosa cagliaritana. Vediamo insieme perché.

Il 4-3-1-2, schieramento tattico base della formazione isolana, ha diverse punti chiave significativi. In particolare, hanno una grande importanza il play-maker (Di Gennaro) e il fantasista (Joao Pedro). Il numero 8, grazie alle sue potenzialità tecniche e alla sua ampia visione di gioco, può avviare l’azione in maniera fluida e rapida al tempo stesso. La disposizione a diamante del centrocampo isolano (con lo stesso Di Gennaro e le mezzali Padoin e Ionita), inoltre, permette al numero 10 brasiliano, per il ruolo che ricopre, di essere il vero perno dello scacchiere rossoblù, in quanto è libero di agire tra le linee e, di conseguenza, rendersi pericoloso. Il principale modulo del Cagliari, tuttavia, penalizza il gioco in larghezza (non essendoci ali in tale schema) e dà quindi una grande responsabilità ai due esterni bassi (Pisacane e Murru), ovvero quella di effettuare sia la fase difensiva che quella di spinta.

Discorso differente per quanto riguarda il 3-5-2. L’elasticità di questo modulo consentirebbe a Rastelli di cambiare assetto in qualunque momento del match. Giocherebbero un ruolo determinante Pisacane e Murru, che rappresenterebbero l’equilibrio della squadra nel difendere insieme al trio davanti a Storari, che potrebbe essere formato da Salamon, Alves e Ceppitelli. Il centrocampo garantirebbe costante superiorità numerica. Altrettanto fondamentali l’apporto di mezzali (Padoin e Ionita) e degli esterni, che sostengono l'azione delle punte: in questo modo ben sei giocatori sarebbero al centro della manovra offensiva.

Cagliari pronto a ripartire, con due moduli (tra conferme e novità) e un asso nella manica: l’affinità tattica.

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