E fu così che il buon Simone, dopo aver calcato qualsiasi palcoscenico, dopo aver vinto abbastanza da riempire qualsiasi scaffale con coppe e coppette decise di accasarsi in Sardegna. Un posto al sole sì, ma anche un posto da titolare.
Quello che non ha mai avuto alla Juve (ma con Pogba, Marchisio e compagnia non si tratta proprio di rubare le caramelle a un bambino), e quello che avrà al Cagliari. Basti pensare che nel corso dell'ultima stagione Padoin ha messo i piedi in campo per appena 589 minuti, gli stessi che nell'isola potrebbe mettere insieme in una manciata di partite.
Nonostante questo impiego col contagocce (che comunque è calato nell'ultimo periodo, con gli acquisti milionari dei bianconeri), l'ex Atalanta si è fatto sempre trovare prontissimo ogni qual volta sia stato chiamato in causa, rispondendo "presente" qualora servisse un giocatore in qualsiasi ruolo: è infatti in grado di ricoprire pressoché qualsiasi posizione del campo: può agire da terzino, sia a destra che a sinistra, può ricoprire qualsiasi ruolo a centrocampo, che sia quello di mediano o sia quello di mezzala o, ancora meglio, di ala, ma all'occorrenza può fare anche il trequartista.
Fatto sta che in cinque anni di fedele servizio alla Juventus Padoin ha collezionato 116 presenze e segnato tre gol, macinato migliaia di chilometri e conquistato compagni e tifosi, che lo hanno amato per la sua voglia, la sua abnegazione e la sua umiltà, il suo spirito di sacrificio che lo ha reso in grado di convivere con campioni di un altro pianeta calcistico e farsi amare da loro.
Ora Padoin è pronto alla nuova avventura. Da domani, il campione sarà lui.