Peio, un paradiso naturale: ecco il quartier generale del Cagliari

Andiamo alla scoperta del luogo che ospiterà il club sardo nella prima parte di ritiro

Pietro Piga
25/06/2016
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E' la terra dello sci alpino, dello snowboarding, del kayat e del trekking. Ma diventerà, per undici giorni, con l'arrivo del Cagliari, la terra del calcio. Perché la spedizione rossoblù, dal 10 al 21 luglio, si trasferirà a Peio, comune della provincia autonoma di Trento con 1886 abitanti.

Ai piedi del gruppo montuoso Ortles-Cevelade, caratterizzato da cime di 3000 metri di altitudine, Massimo Rastelli e i suoi giocatori metteranno le basi per l'imminente stagione, che gli vedrà protagonisti nel campionato di Serie A.

Il Cagliari, fin dai primi giorni, incomincerà a faticare e sudare circondato da un paesaggio da pelle d'oca: foreste di abeti e larici, macchie di verdi pascoli, ruscelli e cascate limpide e cristalline. Ci sarà la possibilità di osservare da vicino il Parco Nazionale dello Stelvio, habitat di cervi, caproni, camosci e altre specie animali.

A Peio, oltre alle consuete sedute di allenamento, i rossoblù macineranno minuti con due test amichevoli. Il 16, appena dopo una settimana di lavoro, Storari e compagni saranno contrapposti ad una rappresentativa locale; mentre il 20, di fronte ci sarà il Terek Gozny, formazione militante nella Prem'er-Liga, massima serie del campionato russo.

Prima parte del ritiro precampionato (la seconda parte si terrà dal 24 al 29 luglio ad Aritzo)  in cui il Cagliari si rilasserà all'Hotel Kristiana, splendido hotel 4 stelle Superior a Cogolo di Pejo, in Val di Sole.

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