Meglio tardi che mai

Rastelli può aver trovato una buona base che costruire il Cagliari che verrà

Marco Castoni
24/05/2016
Approfondimenti
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Le ultime tre gare di campionato disputate dalla formazione allenata da Rastelli hanno garantito la A e il primo posto in classifica, obiettivi mai realmente in discussione nel corso di una stagione che ha lasciato comunque qualche interrogativo.

Perplessità e dubbi sono scaturiti a partire dalle prime uscite stagionali, dove l’ex allenatore dell’Avellino ha optato per coinvolgere tutti gli uomini della rosa a disposizione, confermando solo raramente l’undici scelto nella partita precedente. Una filosofia che ha consentito da un lato di tenere sempre tutti sulla corda ma potrebbe avere negato il consolidamento di alcune certezze e meccanismi che solo la consuetudine e l'abitudine nel giocare assieme possono garantire.

Se il match casalingo con il Livorno ha constatato la riproposizione dell’esperimento tattico del 3-5-2, utilizzato un solo tempo nella trasferta di Trapani, l’appuntamento con la Storia al “San Nicola” di Bari ha indotto Rastelli a puntare sul solito modulo e un nucleo di interpreti che potevano offrire ampie sicurezze.

Storari tra i pali con l’ovvia eccezione di un buon Rafael all’ultima di campionato, Pisacane a destra e un Murru più sicuro a sinistra, Ceppitelli e Capuano al centro con Salamon primo cambio in Puglia e grande protagonista contro Salernitana e Pro Vercelli, hanno composto una retroguardia battuta solo dalla magia di Castiglia. Un sorprendente Deiola pronto a garantire quantità e qualità ha completato un centrocampo che ha visto un Di Gennaro brillante ed ispirato, ben coadiuvato da un Fossati umile e capace di adattarsi ad un ruolo che sembrava non appartenergli. In avanti il duo brasiliano Farias e Pedro ha disputato al netto di qualche pausa, un grande campionato a suon di goal e assist per i compagni, mentre Giannetti e un Sau in netta ripresa hanno saputo sopperire alla pesante assenza di Melchiorri, portando alla causa rossoblù goal fondamentali per il raggiungimento del risultato finale.

Un nucleo di 13-14 giocatori che di fatto se utilizzati con regolarità offre ampie garanzie, ma non solo, assicura una buona base che con qualche innesto può togliersi diverse soddisfazioni anche in A.

 

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