In casa Cagliari si festeggia la ritrovata Serie A. Mister Rastelli interviene per fare il punto della situazione:
"Solo l'allenatore conosce realmente le difficoltà di un gruppo durante il lungo cammino di un campionato come quello di B e solo chi non conosce la Serie B può restare sorpreso. Il mio compito è stato sempre quello di mantenere l'equilibrio. Abbiamo fatto una cavalcata straordinaria fino a febbraio, poi abbiamo avuto infortuni importanti che hanno portato sconfitte e prestazioni sottotono. Si sono perse certezze e fiducia, poi l'ansia di chiudere questo campionato ha fatto tutto il resto. L'importante era raggiungere il risultato e farlo con una grande prestazione come ieri".
Contro il Bari si è vista una grande squadra che non è scesa in campo per il pareggio
"Ho detto loro di non accontentarsi del punticino che poteva comunque darci la Serie A. I ragazzi sono stati straordinari. Contava solo il nostro risultato, per puntare al minimo devi puntare al massimo".
La forza del gruppo
"L'obiettivo che avevamo e la grande motivazione di un gruppo composto da giocatori retrocessi, che sentivano di avere un debito nei confronti della città. Eravamo tutti uniti verso un solo obiettivo, ovvero riportare velocemente la squadra in Serie A".
Il finale di campionato e il futuro
"Ci mancano due gare e vogliamo giocarle al meglio delle nostre possibilità per raggiungere un altro nostro grande obiettivo, poi penseremo al futuro. Ho ancora un anno di contratto, mi sono meritato la Serie A sul campo, poi starà alla società fare le valutazioni del caso. Quello che dovevo fare l'ho fatto, ho raggiunto l'obiettivo grazie alla società, al direttore Capozucca e tutti quelli che hanno dato l'anima e hanno lavorato per questo obiettivo".
L’organico del Cagliari è pronto per affrontare la Serie A?
"Dopo il 20 maggio ci sederemo e inizieremo a programmare il futuro prendendo spunto dalle indicazioni che questo campionato ci ha dato. Avremo riconoscenza per chi ci ha portati in A, ma valuteremo ciò che serve. Paradossalmente è più difficile vincere la B che salvarsi in A. Non sempre l'organico più forte e più qualitativo riesce a far emergere le proprie qualità, ci sono anche componenti temperamentali. È sempre difficile, per questo dico che abbiamo fatto un campionato straordinario".