Pisacane ci ha messo la faccia

Il terzino rossoblù in pochi mesi è diventato un leader: sabato ennesima prova di una personalità devastante

Luca Neri
27/04/2016
Approfondimenti
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È arrivato il 14 luglio, un giorno che in Francia fa rima con rivoluzione. Andare contro il sistema, come fece nel 2011 quando rifiutò di vendersi al calcio scommesse, denunciando e diventando un eroe. Pisacane si era presentato con uno spirito da guerriero, con quella cicatrice sullo zigomo sinistro che lo rende combattente anche all’apparenza, oltre che nei fatti. “Il Cagliari per me è un punto d’arrivo, e sputerò sangue per questa maglia gloriosa”, aveva detto.

E così è stato: Fabio non ha mai fatto mancare il suo apporto, dando sempre il 101% per la causa e uscendo dal campo sempre stremato, come da lui stesso dichiarato sabato. Sì, perché sabato, in seguito alla contestazione, è stato lui a metterci la faccia, è stato lui  a parlare davanti alle telecamere, senza paura.

Senza paura come quando ha guidato la squadra, insieme con capitan Dessena, verso la Curva inferocita che strigliava i giocatori. Da vero leader, è la cosa sembra quasi normale, ma non lo è affatto, considerando che Pisacane è al primo anno da giocatore del Cagliari ed in teoria sarebbe persino dovuto essere una riserva. Invece ha saputo ritagliarsi un ottimo minutaggio, con la sua personalità, la sua grinta, il suo sudore e anche con prestazioni praticamente mai inferiori alla sufficienza.

Basti pensare alla sfida di sabato, partita in cui tutti i pericoli son arrivati dalla fascia opposta alla sua. Dal lato di Fabio nessuna minaccia. Un ottimo lavoro sul campo come fuori, per un giocatore intelligente, un professionista esemplare che ora vuole dimostrare, finalmente, di poter giocare anche in serie A. Se è vero che con la forza di volontà si arriva ovunque, allora prepariamoci all’ennesima vittoria di Pisacane.

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