Frizzante, scattante, cambio di passo da vero funambolo colombiano, this is Andres Tello. O forse questo era Andres Tello, la cui vita calcistica si può distinguere in ciò che fu lui prima di Salerno e ciò che divenne dopo Salerno.
Galeotto fu il balletto, che scatenò la reazione dei giocatori della Salernitana e il conseguente Far West che costò una giornata di squalifica al centrocampista rossoblù. Da quel momento in poi (era la vigilia di natale) la stagione del 20enne in prestito dalla Juve è stata tormentata da infortuni che ne hanno precluso il rendimento.
Ma anche ora che il ragazzo è tornato a pieno regime sembra esser lontano dalla migliore condizione, lontano da quel giovincello che qualche mese fa Rastelli inseriva a colpo sicuro per cambiare il volto alle partite, conferendo dinamicità ed imprevedibilità alla manovra dei sardi quando risultava statica e bloccata. Un giocatore che il tecnico campano spera di ritrovare in fretta per questo rush finale: Tello, da titolare sostituto di Dessena, sta lentamente perdendo posizioni nella gerarchia dell’ex mister dell’Avellino.
A lui il compito di smentire tutti, riprendere a danzare sul pallone e perché no, dimostrare che a Salerno non è andato in scena l’ultimo ballo.