Dopo ogni partita giocata contro la squadra rossoblù, si susseguono copiose le dichiarazioni degli allenatori avversari su come il Cagliari abbia un organico che non ha nulla a che fare con la Serie B.
Analizzando la rosa allestita in estate dalla dirigenza, emerge con forza come tali dichiarazioni, oltre ad essere una giustificazione più che plausibile per gli avversari a seguito di una sconfitta, contengano un fondo di ragione innegabile. Diversi giocatori a disposizione di Rastelli giocherebbero titolari in alcune squadre di A ed altri in B, in quanto reduci da stagioni in cui sono stati protagonisti indiscussi.
8 punti di vantaggio sulla terza in classifica garantiscono una discreta serenità che permette di concentrarsi su un miglioramento del gioco e delle qualità dei singoli giocatori. Perché la vetta solitaria, con il fiato sul collo di un grande Crotone, legittima un lavoro certosino ed improntato sulla propria consapevolezza, ma porta a pensare che il Cagliari possa fare ancora meglio di quanto visto sin'ora.
Spesso i ragazzi di Rastelli lasciano trasparire eccessiva preoccupazione sulle doti delle squadre avversarie, trascurando il fatto che una squadra come il Cagliari avrebbe tutti i mezzi per imporre il proprio strapotere fisico e tecnico in ogni partita. È altrettanto vero che non sempre si riesca a mettere in atto il proprio volere a fronte di avversari che effettuano un gioco iper difensivo, ma soffrire eccessivamente per conquistare i tre punti in diverse occasioni è sembrato più un demerito proprio che un vanto altrui.
La certezza di avere una rosa che da qui a fine stagione non muterà può aiutare ulteriormente ad effettuare quel salto di qualità che manca e concorrerebbe a chiudere in anticipo la pratica promozione e primo posto. Il Cagliari con tali mezzi non deve temere nessuno, dove solamente acquistare una consapevolezza unita ad una sana cattiveria, che lascerebbe poche speranze ai vari avversari incontrati nel corso del campionato.