Da Crotone, il Cagliari è tornato senza i tre punti in tasca e senza il primo posto in classifica, sfuggito a causa della sconfitta (3-1). Nella partita contro la formazione calabrese, a lunghi tratti padrona del campo e che ha centrato meritatamente il successo, non è facile trovare nelle file della squadra di Massimo Rastelli un miglior in campo.
Però, Gianni Munari, uno dei tre centrocampisti partiti dal primo minuto lunedì sera all'Ezio Scida, è stato tra i pochi a meritarsi il 6 in pagella. Un voto, visto l'andamento del match, non semplice da raggiungere.
Il giocatore, che non eccelle per qualità ma bensì per quantità, ha fatto valere la propria fisicità in mezzo campo, rendendosi protagonista, in alcune circostanze, di inserimenti in fase offensiva.
Ma è stato fondamentale soprattutto per il lavoro “sporco”, perché sia durante il primo tempo, ma ancor di più in seguito all'espulsione di Balzano ad inizio seconda frazione, il 32enne ha provato a tappare i buchi lasciati dai compagni, ricoprendo, inoltre, il ruolo di difensore aggiunto. Tanta la corsa, certamente più di quella che la sua posizione nel rettangolo di gioco prevede.
A poco più di un quarto d'ora dal termine non è riuscito a tenere stretti i denti dopo l'ennesimo recupero, chiamando la sostituzione per un problema al quadricipe della gamba destra. Affaticamento muscolare che nella prima seduta di allenamento, svoltasi ieri pomeriggio, l'ha costretto a sottoporsi a terapie.
L'ex Watford, oltre al compito prettamente tecnico-tattico, ha anche quello di non far rimpiangere Dessena, capitano tanto amato dalla piazza cagliaritana. Quella piazza che in alcune circostanze, ingiustamente, gli ha rivolto qualche critica di troppo.
Per Munari, allora, non solo l'obiettivo Serie A da raggiungere col Cagliari, ma anche quello di mettere a tacere chi non riconosce il valore e il lavoro svolto.