Zola: "Mi ispiro a Zeman. Cagliari? Ferita aperta. Insigne mio erede"

L'ex rossoblù ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

Davide Zedda
03/01/2016
Interviste
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Un anno fa sedeva sulla panchina del Cagliari. L’obiettivo la salvezza. Ed invece, per Gianfranco Zola, le cose non andarono come si sperava e ben presto dovette lasciare la guida dei rossoblù.

Sull’esperienza alla guida della compagine sarda è lo tesso Magic Box a soffermarsi, raccontandosi ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:

"Purtroppo andò male. C’era una situazione non semplice, ero arrivato in corsa e non è mai facile, ci rimasi male non tanto per quello che poi è successo ma perché dare un aiuto alla mia squadra e alla mia terra era per me importantissimo. Dal punto di vista emozionale e affettivo era la panchina dei sogni, mi sarebbe piaciuto fosse andata diversamente".

Esiste un suo erede?

"Giovinco è uno, Giuseppe Rossi un altro. Ma quello che si avvicina maggiormente a come giocavo io è Lorenzo Insigne: magari io ero più attaccante e lui ha caratteristiche più da centrocampista, esterno o trequartista, però può davvero ricordare me".

Tra presente (Al Arabi) e futuro:

"Vediamo, ma qui mi trovo davvero bene ed è un’avventura che vorrei portare avanti. I miei allenatori di riferimento? Sempre stati Guardiola e Zeman. Allenatori top player? Non sono d’accordo: i veri top player sono sempre i giocatori. Perché se non funzionano loro non c’è mai trippa per i tecnici. Serie A o Premier? La mia famiglia vive a Londra".

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