“Il principe degli stadi”, così viene definito lo stadio Arechi di Salerno. La motivazione è di carattere storico: Arechi II, infatti, era un principe e duca longobardo che nel ‘600 spostò il ducato da Benevento a Salerno, modificando completamente il volto della città e diventandone un simbolo. Per questo motivo, quando nel 1990 fu inaugurato l’impianto, fu intitolato a lui.
I lavori in realtà partirono nel 1984, per far fronte all’inadeguatezza dello Stadio Vestuti. Tra l’altro l’inaugurazione dell’Arechi coincise con il ritorno della Salernitana in Serie B dopo 23 anni di astinenza. L’occasione fu un match contro il Padova conclusosi con il punteggio di 0-0.
Inizialmente la struttura disponeva di 45000 posti a sedere, ma la capienza fu ulteriormente incrementata quando, nel 1998, i granata ottennero la promozione in A, arrivando a ben cinquantamila posti. Le modifiche più recenti hanno poi riportato a 38000 il numero di seggiolini, con 31300 omologati, per adattarsi alle limitazioni imposte per rispettare le norme di sicurezza. Un altro restyling ha portato nel 2014 ad un nuovo manto erboso e quest’anno a delle modifiche generali per la ritrovata Serie B.
li spalti, essendo assente la pista d’atletica, sono molto vicini, facendo risultare lo stadio caldissimo. Anche per questi motivi, a settembre, in occasione di Salernitana-Avellino, il telecronista Maurizio Compagnoni ha detto:”È davvero uno spettacolo. Qui si divertirebbe anche chi non sopporta il calcio”.