Gianni Munari è arrivato a Cagliari come l’ultimo tassello addetto a completare una rosa e un centrocampo che hanno dovuto improvvisamente fare i conti con la dolorosa partenza di Donsah. Due giocatori completamente diversi, uno all’inizio della corsa ed un altro al crepuscolo di una carriera dopo un peregrinare in tante squadre diverse per obiettivi e qualità.
Proprio questa grande esperienza uniti a una voglia ancora intatta hanno designato Munari come l’elemento perfetto per completare una mediana giovane e bisognosa di un sostituto di Dessena qual’ora fosse emersa la necessità. Purtroppo questa nefasta evenienza è emersa, costringendo capitan Dessena a terminar la stagione anzitempo dopo un periodo senza sosta di prestazioni al di sopra della media; tale evento tuttavia è coinciso con il pieno recupero dell’ex centrocampista tra le altre di Lecce e Fiorentina.
Infatti Munari dopo due presenze ad inizio stagione, è finito ai margini venendo convocato raramente a seguito di un infortunio e di una condizione approssimativa. Nella partita contro il Como, Barella si è fatto trovare pronto nella girandola di sostituzioni e nel turnover imposto da Rastelli, nella trasferta vittoriosa di Lanciano è toccato a Munari ricalcare le orme del giovane compagno di squadra. Un atteggiamento positivo e produttivo, che permette con successo all’allenatore rossoblù di continuare nel ruotare tutti gli effettivi della rosa svolgendo così una duplice funzione: gestire le energie di tutti coinvolgendo anche coloro che non vengono considerati titolari. Di fatto nelle ultime due gare si è assistito a suon di prestazioni positive, a due candidature credibili alla sostituzione di Dessena, rendendo meno probabile un intervento in sede di calciomercato del ds Capozucca.
Munari è arrivato in rossoblù con compiti chiari e precisi; chiamato in causa ha risposto presente ricordando ad allenatore, tifosi e compagni quanto possa essere importante il proprio contributo.