Sei anni in rossoblù da calciatore, dalla serie A fino all'inferno della C e ritorno. Due anni (quasi ininterrotti) da tecnico e un legame speciale con la Sardegna e i sardi.
Ivo Pulga è uno che quei due colori, il rosso e il blu, li ha davvero tatuati sulla pelle e ieri, in occasione della gara tra le sue due squadre del cuore, il Cagliari e il Modena, si è presentato al Sant'Elia in veste di spettatore.
Noi lo abbiamo incontrato e ci abbiamo scambiato due chiacchiere, parlando del passato, del presente e del suo futuro.
Si parte dai saluti: mister, come sta?
"Io sto molto bene, grazie".
Doveroso un salto nel passato: Cagliari e la maglia rossoblù
"Sono stati sei anni intensi: tre tristi, con la retrocessione in C e tre favolosi, con la doppia promozione e un anno di serie A".
Pulga sulla panchina del Cagliari:
"Ho passato due anni bellissimi, due salvezze tranquille. Direi che ho dei bei ricordi".
Gigi Riva l'ha scoperta e l'ha portata a Cagliari
"Sì, è vero. Mi ha visto nella nazionale di serie C e mi ha voluto portare a tutti i costi qua. Lo ringrazierò sempre".
Oggi è il compleanno di Rombo di Tuono
"Sì, lo so. Infatti colgo l'occasione per fargli tanti auguri".
Quando la rivedremo in panchina?
"Non lo so, non dipende da me. Speriamo presto".
In conclusione, una riflessione sul Cagliari di Rastelli
"Penso abbia una qualità di giocatori nettamente superiore alle altre squadre e, anche in partite dove non fa vedere un grandissimo gioco, ha comunque giocatori che possono fare la differenza. Appena la difesa avversaria sbaglia qualcosa il Cagliari fa gol. Alla lunga l'importante è vincere in serie B e tornare in serie A, che è il posto che spetta al Cagliari".