L'essenziale

Di Gennaro, negli schemi tattici di mister Rastelli, risulta essere fondamentale

Pietro Piga
21/10/2015
Approfondimenti
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Sbarcato questa estate a Cagliari, Davide Di Gennaro ha dimostrato, non solo nel primo spicchio di stagione ma soprattutto nel recente passato, di poter fare il buono e il cattivo tempo nella zona nevralgica del campo. Difficilmente in Serie B, ora come ora, ci sono giocatori di ruolo al suo livello.

Proprio per questo, il 27enne è fondamentale nello scacchiere di Massimo Rastelli. Vuoi come punizione per l'espulsione sciocca rimediata a Pescara o per scelta prettamente tecnica, l'ex Vicenza, a Novara, ha giocato solo 33'. Il faro è rimasto spento per più di un'ora ma poi, al suo ingresso sul manto sintetico del “Piola”, la musica è cambiata.

La squadra ha ingranato la marcia, la manovra di gioco è stata più fluida e precisa. Tutto ciò ha permesso ai rossoblu di salire in cattedra, di creare occasioni. Sappiamo come è andata a finire, ma difficilmente qualcuno potrà negare l'inversione di rotta avvenuta con il numero 8 in cabina di regia.

Tecnica, visione di gioco, precisione e dribbling, c'è tutto questo dentro il bagaglio calcistico di Di Gennaro. Che il centrocampo sia composto da tre interni con un trequartista (primo “mestiere” della carriera) oppure a quattro, affiancato o meno da Fossati (nuovo rebus da risolvere), il riccioluto di Peschiera Borromeo è una pedina irrinunciabile nell'undici iniziale.

Il Cagliari, per ripartire, ha bisogno di poesia nelle giocate, creatività ed imprevedibilità, che solo Di Gennaro può garantire e fornire.

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