Dicono che la grande squadra non sia tanto quella che gioca bene quanto quella che vince pur giocando male. Quella che vince nonostante tutto, quella che soffre ma che dà sempre l'impressione di poterla spuntare da un momento all'altro.
La grande squadra, probabilmente, è anche quella che va sotto al primo minuto ma resta in controllo della gara, soffre, resiste e colpisce.
Non importa se su rigore, l'importante è avere una vittoria in più tra le statistiche.
Come avvenuto anche contro l'Avellino, quando gli isolani hanno dapprima trovato un doppio vantaggio per poi rischiare di dilapidare tutto in poco tempo. Con i denti, con la grinta e anche con un pizzico di fortuna l'hanno fatta franca.
Il Cagliari, insomma, sta dimostrando di essere una big della categoria. L'anno scorso il problema era inverso, molto spesso accadeva che i rossoblù producessero tanto senza raccogliere i frutti dalla mole di occasioni create.
Quest'anno i sardi sembrano decisamente più cinici, stanno dimostrando di avere il phisique du role della prima della classe.
Perché in fin dei conti sono lì, attaccati al Livorno, pur non giocando al massimo del loro potenziale. Ed è questo che dovrebbe preoccupare la concorrenza, perché se il Cagliari al 50% sta nel gruppo di testa, cosa farà quando sarà al 100%?