Nel calcio, ognuno può dare un contributo a suo modo, un contributo che rispecchia il suo carattere. Chi ha fiato, corre. Chi ha piedi, disegna. Chi ha testa, spiega. Chi ha tutto, è un campione. Antonio Balzano, in campo, conosce solo un modo di fare le cose: lottando, con il coltello fra i denti.
Quando lo guardi in campo, questo ragazzo cresciuto a Bitonto, dopo pochi minuti lo puoi già vedere stravolto, con la maglia sudata, i capelli scomposti e arruffati, la faccia rossa e l’espressione sofferente. Eppure puoi star certo che fino all’ultimo minuto continuerà a correre e sbuffare, senza mai fermarsi, fino all’ultimo minuto.
E' una questione di piedi e testa, ma anche di polmoni e muscoli. E di voglia di farli lavorare fino a scoppiare, quei polmoni e quei muscoli. Perché, senza quelli, non vai da nessuna parte, ti fermi prima di cominciare.
E, prima di tutto, è questione di un muscolo particolare, quello che pompa il sangue a tutto il resto del corpo e ti fa sentire vivo, alimenta il fuoco della tua anima. I piedi, la testa, il cuore, i polmoni, i muscoli. Ma è senza cuore che non vai davvero da nessuna parte.
E Balzano cuore, polmoni e muscoli non li ha mai risparmiati. Per se stesso e per gli altri. Soprattutto per il Cagliari.