"Ho già centrato quattro promozioni. Ora voglio la quinta, ci tengo anche per un fatto personale". Aveva parlato così Gianni Munari a margine dell'incontro con i tifosi in piazza Unione Sarda. Giulini stesso lo aveva definito, durante la sua presentazione, uno specialista delle promozioni.
La prima risale al 2008: era il Lecce di Papadopulo e Munari fu uno dei protagonisti assoluti della cavalcata del club giallorosso, con ben 42 partite giocate. Anche la seconda è stata conquistata con il club pugliese che, dopo essere salito in serie A, retrocedette immediatamente.
E così nel 2010 il Lecce ritorna nella massima serie, trascinata da un leader come Munari che mette insieme 26 presenze e ben sei gol, rivelandosi come uno degli uomini copertina della cavalcata giallorossa. Quell'anno la squadra vincerà il titolo di serie B.
Munari fa tre con la Sampdoria, nel 2013. È un anno atipico per il blucerchiati, che si trovano a dover affrontare la cadetteria dopo essere stati a un passo dalla Champions. Il cammino verso la A non sarà semplice, ma ai play off i genovesi riescono a tornare in paradiso dopo un anno di purgatorio.
Un grande contributo, soprattutto in occasione dei play-off, viene dato dallo stesso Munari, che l'anno dopo in A, sempre con la Sampdoria, giocherà una grandissima stagione. Il poker è arrivato quest'anno, in Inghilterra, al Watford, dopo un'ottima annata.
Ora il 32enne centrocampista di Sassuolo vuole centrare la sua quinta promozione della sua carriera. Le carte in tavola ci sono tutte, la fame anche. Ecco perché Gianni vuole calare la manita. E la storia insegna che ce la può davvero fare. Attenzione però al carattere "fumantino", che lo ha condotto anzitempo negli spogliatoi in occasione della gara di Coppa Italia contro il Trapani. Uno come Munari deve essere un esempio per i compagni di squadra.