4 goal nelle prime 8 partite facevamo presagire una stagione diversa per Marco Sau e di conseguenza per tutta la compagine rossoblù. L’arrivo di Zeman e il suo calcio iper offensivo, proprio colui che a Foggia aveva dato la svolta di una carriera sino ad allora in chiaroscuro dell’attaccante di Tonara, poneva Sau come una sicura certezza all’interno un reparto infarcito di giovani scommesse e poco più.
L’infortunio con il Genoa, unito ad una lunga assenza ed altrettanto duratura convalescenza, hanno portato Zeman a non trovare un assetto offensivo degno di questo nome, costringendo Giulini ad optare per nuove soluzioni alla guida tecnica. Neppure Zola è riuscito nel corso della sua esperienza ad avere a disposizione un Sau al 100 %, mentre l’arrivo del croato Cop non è riuscito nel farne diventare meno pesante l’assenza. Il ritorno di Zeman e la gestione Festa hanno consegnato ai tifosi un attaccante spaesato, involuto, poco efficace e a tratti irriconoscibile, quasi sentisse più degli altri la responsabilità di una retrocessione imminente ed inaspettata.
Le ultime due gare dove è andato a segno con due marcature belle ma inutili, possono essere di buon auspicio per una stagione da protagonista, dove ci si aspetterà di ritrovarlo ai primi posti della classifica marcatori della serie cadetta. Un pronto ritorno in serie A passa inesorabilmente attraverso i suoi goal e una maggiore peso all’interno dello spogliatoio.
L’infortunio dell’undicesima giornata ha pesato come un macigno per le sue sorti e quelle del Cagliari. In serie B può essere il top player e la certezza offensiva di una squadra che avrà per la seconda stagione consecutiva un look totalmente nuovo.
Voto alla stagione: 5,5.