Dicono che quando cadi devi rialzarti, più forte di prima. Una metafora che vale nella vita quotidiana così come nello sport. Il Cagliari e il suo presidente Tommaso Giulini sono i protagonisti di un cammino intrapreso un anno fa e costellato da una miriade di difficoltà.
Delle continue montagne russe, culminate con la retrocessione, e una voglia matta di dimostrare a tutti, anche i più scettici, che si è trattato solo di un passo falso.
Ricominciare: questa è la parola d’ordine del club rossoblù, che per partire col piede giusto ha cambiato look nelle figure cruciali di allenatore e ds, con gli arrivi di Rastelli, uno che la B la conosce bene, e Capozucca, “vecchia volpe” e scopritore di giovani talenti.
Ora il restyling – e non si tratta di marketing e basta, seppur caro alla dirigenza – prosegue nella squadra. Gli acquisti di Barreca, Fossati e Melchiorri sono tre ottimi punti di partenza.
Ma la sensazione è che non ci si accontenterà facilmente: il Cagliari, con tanti giocatori che hanno già salutato e altri con le valige pronte, vuole essere la Juventus della serie cadetta, e per fare questo dovrà allestire una rosa in grado di stravincere il campionato e poter dare avvio a un nuovo ciclo.
I tifosi, ansiosi di vedere la nuova squadra all’opera, già preparano le trasferte ad Aritzo: ci sarà bisogno della loro vicinanza sin dall’inizio della preparazione, per cominciare al meglio una stagione da grandi favoriti.