Un bagliore e dopo il buio

Analizziamo la stagione in rossoblù del difensore uruguayano

Marco Castoni
17/06/2015
Approfondimenti
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L’avventura di Alejandro Damián González in maglia rossoblù può essere riassunta brevemente con la prestazione da migliore in campo nella vittoria casalinga contro il Sassuolo. Una vittoria alla fin dei conti bugiarda che aveva fatto sperare ai tifosi di aver trovato un nuovo grande interprete della retroguardia e contemporaneamente, prefigurava una via sicura verso la salvezza. Il  più classico dei fuochi di paglia si è spento in poco tempo insieme all’avventura di Zola nella panchina rossoblù.

Il difensore proveniente dall’Hellas Verona in prestito con diritto di riscatto infatti, ha collezionato 460 minuti distribuiti in 7 presenze su 21 partite disponibili. Il poco impiego può essere giustificato in base alle sue caratteristiche intrinseche: un ibrido tra terzino destro e difensore centrale, che è riuscito a trovare una maglia solo ed esclusivamente come laterale in concomitanza delle assenze per infortunio di Balzano e Pisano.

Tutti i tecnici che si sono alternati nella panchina isolana hanno optato per non schierarlo, ma la sua grinta tutta sudamericana poteva col senno del poi tornar utile in determinate partite dove la personalità di troppi interpreti è venuta meno. Ora non resta che attendere se la società e il nuovo allenatore decidano di puntare sul difensore uruguagio riscattandolo dal Verona, dando così allo stesso una nuova occasione di dimostrare il proprio valore.

In serie B un giocatore come lui dotato di “garra” e una discreta duttilità, può sicuramente tornare utile in un torneo così lungo e difficile.

Voto alla stagione: s.v.

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