Il Cagliari è in B. Il cambio di categoria comporterà diverse novità dal punto di vista regolamentare, dal momento che la serie B si differenzia per diversi aspetti dalla A. Prima di tutto le ventidue squadre prenderanno il posto delle venti della massima categoria, con le giornate che, automaticamente, passeranno da 38 a 42.
Finita la "regular season" inizieranno play-out e play-off. Play-off che non sempre si disputano. Infatti il regolamento prevede che le prime due classificate siano direttamente promosse in A, e la terza sia la vincitrice dei Play Off. Ma se il distacco tra la terza e la quarta al termine del campionato è di almeno dieci punti la terza sale automaticamente nella massima categoria, senza passare dai Play-Off.
Tra l'altro il numero di partecipanti ad essi può variare: sono ammesse a questo "spareggio" le squadre che, dalla terza in poi, rientrano in un margine di quattordici punti, cosicché essi possono essere composti da due, tre, quattro, cinque o sei squadre. In queste gare non vale la regola dei gol in trasferta e non ci sono calci di rigore: a sancire il passaggio del turno in caso di parità è il piazzamento in campionato. Retrocedono invece quattro squadre: tre direttamente, la quarta passa dai play-out, che si disputano tra la diciottesima e la diciannovesima classificata se il distacco è di meno di cinque punti.
Cambiamenti importanti anche per quanto riguarda le rose, con il cosiddetto "Salary Cap", che impone un tetto salariale individuale da 150 mila euro lordi per la quota fissa e 150 mila lordi per quella variabile, per un totale di 300 mila lordi. Ovviamente la restrizione è valida solo per i nuovi tesseramenti. Multe per chi non dovesse rispettare la normativa.
Inoltre le rose non dovranno essere eccessivamente ampie: non più di venti giocatori sopra i 21 anni. Gli under 21 sono invece illimitati. Queste le numerose novità, la maggior parte delle quali entrata in vigore dalla stagione 2013-2014.
Nuova ctegoria, nuove regole, il Cagliari è pronto per ripartire.