Un blitz alla Massimo Cellino. Così Tommaso Giulini, anche se con qualche giorno di ritardo, è riuscito a portare in Sardegna Massimo Rastelli. Chapeau, perché l’ex giocatore nato a Torre del Greco il 27 dicembre 1968 è probabilmente il miglior profilo che si potesse ricercare: motivato, ambizioso, affamato di Serie A e che solitamente riesce a ricavare il meglio da qualunque giocatore, lavorando anche sotto pressione (vedi i precedenti con il presidente dell’Avellino, che non perdeva occasione per criticarlo anche in seguito a una vittoria).
Dopo numerose fumate grigie (non si sa se per motivi economici o di carattere tecnico) con i vari Donadoni, Stramaccioni, Ventura, Sarri, Ranieri e chi più ne ha più ne metta, è arrivata finalmente, in un caldo martedì pomeriggio, la svolta improvvisa. Ma quando tutto sembrava fatto, ecco complicarsi le cose, col sopraggiungere dei problemi con l’ormai ex club, che già aveva la sicurezza del rinnovo del mister campano. Dopo un tira e molla con l’Avellino, che già faceva preoccupare i tifosi rossoblù, il presidente del Cagliari ha dovuto staccare un assegno di 200.000 euro per liberare definitivamente l’allenatore. È arrivato dunque l’annuncio ufficiale della società sarda.
Massimo Rastelli è un outsider, che non costa tanto (contratto da 280.000 euro con premio promozione di 80.000 euro e altri 100.000, o su di lì, in caso di vittoria del campionato) e che potrebbe presto divenire protagonista. Nel suo curriculum da tecnico annovera la vittoria del Campionato di Seconda Divisione 2009/2010 con la Juve Stabia, la conquista di quello di Prima Divisione 2012/2013 con l’Avellino, e due playoff consecutivi, sempre con la compagine biancoverde, nelle ultime stagioni.
Ora la grande chance, con un club, il Cagliari, di lunga tradizione e desideroso di uscire al più presto dall’inferno della B.
Stavolta giù il cappello per Giulini: Rastelli rappresenta un nome poco altisonante ma che porta con sé ottime abilità e referenze.
Adesso, però, arriva il bello: il mercato si spera possa essere condito da giocatori che riescano a condurre i rossoblù rapidamente in massima serie. Potrebbe arrivare pure il miglior allenatore del mondo, ma senza una squadra all’altezza riuscirebbe a fare ben poco.
Che la società rossoblù, dunque, provveda a costruire un Cagliari competitivo.