Primo anno di presidenza da incubo per Tommaso Giulini al timone del Cagliari Calcio. Una stagione no, avara di soddisfazioni, ricca di errori dall’inizio alla fine, figlia quanto meno dell’inesperienza, forse del troppo entusiasmo, della troppa sicurezza.
Una stagione capace soltanto di spedire dopo undici campionati la squadra nell’inferno della serie cadetta.
Da ieri notte Francesco Marroccu non è più il Direttore Sportivo del club rossoblù.
In tanti abbandonano la nave. In primis i migliori calciatori a disposizione, che per bocca dello stesso presidente, saranno sacrificati per poter far cassa al fine di costruire un Cagliari vincente per la prossima stagione. Obbiettivo, immediata risalita in Serie A. Tutto più che lecito e legittimo.
Intanto i dubbi si moltiplicano. Chi sarà l’allenatore? Chi il nuovo direttore sportivo? Quali i giocatori disposti a restare al netto di quelli certamente in uscita?
Domande non di poco conto, che meritano una risposta che tarda ad arrivare. Il silenzio regna sovrano, i dubbi si moltiplicano, non potrebbe essere altrimenti.
Si è ancora una volta abusato della parola progetto, in una piazza che ad onor del vero non vede progetti concreti da almeno vent’anni.
Ed allora ci si domanda quale sia il progetto, al netto degli slogan, al netto delle frasi fatte, delle rare e spesso seccate risposte di circostanza.
Cosa intende fare il presidente Giulini? Esiste un progetto? Se sì, quale. Non indugi, lo racconti, sia lei il vero protagonista della creatura che vuole costruire, si assuma la complessa e completa responsabilità di prendere il timone della barca che ai più pare navigare alla deriva.
La porti al riparo, prenda un impegno formale con la piazza per riportare il Cagliari immediatamente in Serie A. Comunichi al più presto chi sarà il nuovo uomo mercato, chi l’allenatore che guiderà la squadra nel pantano della B, quali saranno gli interpreti vecchi e nuovi che vorranno sposare la causa Cagliari.
O se non è così, comunque lo comunichi. Presidente, è il tempo dell’assunzione di responsabilità, è il tempo delle scelte, è il tempo della verità.