Ehi ragazzo, guardati. Ora ci sei, sei anche tu tra i grandi.
Chissà cosa hai pensato in quel momento, quando mister Festa si è girato verso la panchina e ti ha detto di scaldarti, chissà cosa hai pensato quando ti ha detto di entrare. Cosa hai provato quando un po' tutti ti hanno voluto dare un cinque e darti l'in bocca al lupo? Hai preso quella maglia, la tua, la 18, e l'hai indossata, pronto a pestare quel terreno, pronto a dire che c'eri, che ce l'avevi fatta.
Quando Nicolò Barella è stato chiamato da Festa per entrare in campo, lo stadio si è fermato per un istante e ha smesso di guardare la partita per qualche secondo, si sentiva un insieme di voci:"Fa entrare Barella!". Poi, appena prima dell'ingresso in campo, si è sollevato un "Ooooh" di attesa generale, per poi esplodere in un boato.
A 18 anni, due mesi e 28 giorni, Nicolò Barella, nato a Cagliari, cresciuto nelle giovanili del Cagliari, esordisce in Serie A, col Cagliari. In venti minuti ha cercato di farsi valere, dimostrando subito di che pasta fosse fatto. Ha sradicato un pallone con un intervento in scivolata, sanzionato dal direttore di gara con un fallo (molto dubbio) e da un cartellino giallo, qualcuno ha ironizzato sull'ammonizione evidenziando come Barella fosse proprio l'erede di capitan Conti.
La speranza, l'augurio, è che questa partita sia l'inizio di una brillante carriera. Tutta Cagliari, e non solo, è con te.
In bocca al lupo Nicolò!