L’ennesimo ribaltone di una stagione a tinte cosi fosche che nemmeno il più pessimista e depresso tifoso rossoblù avrebbe immaginato nell’estate scorsa, porta con se inevitabili e probabili scenari. Quale modulo e quali giocatori scenderanno in campo nelle restanti partite al fine di rendere meno amara la probabile e inevitabile retrocessione?
In rosa indubbiamente sono presenti interpreti adatti e impiegabili in svariati moduli, ma è altamente probabile che si torni al quel 4-3-1-2 foriero di mille soddisfazioni negli anni passati e insito nel dna della squadra isolana. Conti davanti alla difesa, Pisano rispolverato padrone della fascia destra e Cossu di nuovo nei panni del trequartista con licenza di inventare per le due punte, Sau più M’poku o Cop.
Un ritorno all’usato sicuro sia in termini di modulo e relativa filosofia di gioco, oltre che per coloro che saranno impiegati; ai nomi già citati andranno ad aggiungersi quasi certamente Dessena, Rossettini e Ekdal. Lo zoccolo duro avrà l’onore e l’onere di traghettare un gruppo, in un dialogo infruttuoso definito all’altezza da alcuni e ricco di limiti e inesperto da altri.
Al netto di chi siede in panchina e dei vari episodi collaterali che ultimamente sembrano accadere con una frequenza febbrile, il compito di onorare e rispettare la maglia, campionato e non ultimi i tifosi è un dovere che dovrà essere preso sul serio, anche al fine di trovare qualche aspetto da salvare e futuribile, nonostante la situazione attuale. Individuare delle poche e piccole certezze potrebbe essere l’unico aspetto positivo da qui alla fine del campionato, in una squadra disorientata che fatica ad avere un’identità e qualche punto fermo.
Dopo l’addio di Zeman, oramai nessuno si aspettata granché dalla squadra rossoblù, non resta che attendere per verificare se qualche soddisfazione inaspettata e fuori tempo massimo, questo Cagliari può ancora regalarla.