Marroccu: “Meritiamo la Serie A. Il club è sano e pulito”

Il ds del Cagliari annuncia che la squadra andrà in ritiro evidenziando delle contraddizioni quanto meno discutibili

Davide Zedda
12/04/2015
Approfondimenti
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Da domani tutti in ritiro ad oltranza. È questa la linea scelta dalla dirigenza del Cagliari per far sì che si possa preparare al meglio la gara interna di domenica contro il Napoli. Al di là della necessità e dell’utilità di ricorrere al ritiro (pratica più in voga negli anni ’80 rispetto agli ultimi tempi), ciò che fa riflettere sono le parole del direttore sportivo rossoblù, Francesco Marroccu comparse sul sito del club:

"La situazione è delicata e compromessa, quindi la squadra andrà in ritiro a partire da lunedì, per preparare nel modo migliore la partita contro il Napoli di domenica prossima e cercare di trovare quella rabbia e cattiveria agonistica che ci mancano in alcuni frangenti. Il Cagliari merita di restare in Serie A per la Società che è sana e pulita e per la sua storia, non per quanto riguarda i valori tecnici e il carattere".

Non sono parole di poco conto e portano delle “sfumature” importanti. Perché, secondo quanto dichiarato da Marroccu, è la società che merita la massima serie, non la squadra. Esatto: “Il Cagliari merita di restare in Serie A per la Società che è sana e pulita e per la sua storia, non per quanto riguarda i valori tecnici e il carattere".

Un ammissione forte ed importante quella dell’uomo mercato del Cagliari, che oggi si ritrova a dover ammettere che per ciò che concerne i valore tecnici e il carattere espresso sul campo la squadra merita la B.

Inopportuno, ad ogni modo, appare il tentativo di voler forse scaricare le colpe di questo fallimento sportivo solo e soltanto sulla squadra, appunto, “povera dal punto di vista tecnico e priva di carattere”.

Qualcuno deve aver pur messo in piedi questo collettivo, e la squadra, così è sempre stato detto dalla società, è stata costruita in concerto tra Presidente, Direttore Sportivo e allenatore di turno.

Le colpe sono di tutti, ognuno, come ha ben detto Tommaso Giulini, si assuma le proprie. Ora più che mai.

Sì, perché puoi avere un club “sano, pulito e ricco di storia”, ma il presente ci racconta di un fallimento tecnico e societario che non ha precedenti sulla piazza cagliaritana negli ultimi trent’anni. Buon ritiro Cagliari!

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