C’è chi dice che per giocare a calcio servano solamente piedi buoni: giusto solo a metà.
Come sostiene Bouet, uno dei massimi esperti di psicologia dello sport, se un giocatore bravo con i piedi non usa l’intelligenza, resta anch’egli mediocre. Il più delle volte coloro i quali sono dotati di una tecnica misera, sopperiscono ad essa con una grinta e un dinamismo senza eguali. Non tutti, infatti, possono chiamarsi Messi, Pirlo, Cristiano Ronaldo. C’è anche chi è divenuto famoso e ci ha fatto vincere un mondiale chiamandosi Gattuso, giusto per citare l’esempio più illustre.
Che c’entra questo discorso col Cagliari, penserete. C’entra, perché i rossoblù non sono una squadra che fa della grande tecnica e dei nomi altisonanti il suo pezzo forte. Per giocare bene, dunque, occorre che vi sia armonia nel gruppo, intelligenza nel comprendere le situazioni di gioco prima degli avversari, grinta, coraggio, voglia di conquistare la vittoria. Ecco, queste componenti nella compagine sarda faticano ad emergere, o, per meglio dire, sono andate perdute col passare dei mesi.
Di cosa soffrono, dunque, i giocatori rossoblù?
Dicasi “vertigine collettiva”, che si traduce nel timore degli avversari e del gol che potrebbe essere subìto da un momento all’altro, nella paura di non riuscire a reagire, di subire l’ennesima sconfitta, di cadere in basso, sempre più in basso. Alla vigilia di una partita, tra i calciatori si innesca un turbinio di emozioni, di sensazioni elaborate nel corso della settimana, che li porta a sviluppare atteggiamenti impulsivi, spesso inconsci, trasmessi dai singoli all’intero gruppo.
Come uscire da questa situazione?
L’affetto del pubblico è fondamentale, ma al Sant’Elia questo non manca: dopo Cagliari-Lazio i tifosi, comprendendo il momento “drammatico” dei rossoblù, hanno evitato i fischi.
Che sia quindi la società a infondere coraggio e sicurezza, invece di accusare una squadra dagli evidenti limiti tecnici e caratteriali.
Si cambi registro, dunque, al più presto, prima che la vertigine collettiva divenga un enorme vortice che conduce all’inferno.