Ventottesima giornata di campionato: l'anticipo del sabato sera vedrà il Cagliari opposto al Milan in quel di San Siro.
Abbiamo analizzato pregi e difetti dei rossoneri per conoscere meglio i nostri prossimi avversari, che non attraversano un buon periodo sotto tutti i punti di vista.
Inzaghi, spesso sotto “suggerimento” della presidenza, da buon yes-man schiera una squadra spregiudicata e sbilanciata in avanti: i risultati sono stati discreti fino a quando la condizione fisica ha supportato i rossoneri (vedi prima parte di stagione); tuttavia, quando questa è venuta a mancare, sono saltati fuori tutti i problemi di un gruppo dove il singolo non riesce ad esprimersi ed il collettivo non è ben amalgamato. È cominciato così il periodo di crisi nera, uno dei peggiori nella storia dell'ex Club più titolato al mondo.
Analizziamo i vari reparti nel dettaglio.
Fra i pali, gioca Diego Lopez, unico parametro zero azzeccato da Galliani. Lo spagnolo è una sicurezza quando però la difesa fa il suo: al momento invece, il pacchetto arretrato rossonero è piuttosto ballerino e l'ex numero uno del Real Madrid si trova spesso a dover salvare la faccia piuttosto che il risultato.
La difesa è composta da due centrali, Mexes e Paletta (o Ramì quando non tartassato dagli infortuni) e da due terzini Antonelli e Abate (fresco di fascia di capitano).
Il reparto pecca spesso di concentrazione e di nervi saldi: non è raro che Mexes perda la testa in caso di risultato negativo o si spinga in avanti alla ricerca del gol, lasciando però scoperta la posizione di competenza.
Ottima dedizione al lavoro e freschezza atletica invece da parte dei due terzini, che però non brillano per tecnica individuale, esibendosi spesso in cross oltre i limiti della decenza.
Il centrocampo a tre, guidato da Montolivo o Jack Bonaventura, tende a ribaltare velocemente il fronte offensivo con verticalizzazioni alle punte, poiché anche in questo reparto la tecnica dei vari Muntari, Poli ed Essien non è sufficiente a poter controllare il gioco.
Le note liete arrivano dalle punte: se servite adeguatamente, Menez, Destro, Pazzini e Honda sono delle ottime bocche da fuoco, nonché degli inventori di gioco e giocate.
In attacco dunque l'imbarazzo della scelta per Inzaghi, che oltretutto non ha mai potuto contare sul talento di El-Sharaawy vittima di infortuni troppo frequenti.
I due da tenere costantemente sotto controllo saranno Menez lontano dalla porta, per la sua capacità di involarsi negli spazi e tagliare in due le difese avversarie, mentre negli ultimi sedici metri, occhi tutti per Mattia Destro, bomber di razza.
L'ex attaccante della Roma è una vera e propria bestia nera per il Cagliari, avendo segnato contro i rossoblu sia in questa stagione che in quelle precedenti.
Per sconfiggere i rossoneri, una buona tattica potrebbe essere quella di giocare in velocità e approfittare degli spazi lasciati frequentemente dal Diavolo, tenendo a mente però che questa sarà esattamente la stessa tattica usata da Inzaghi per provare a salvare la propria panchina.