Brkic: 5.5. Non impeccabile sul primo gol, anche se Diakité avrebbe potuto non farsi sorprendere da Toni e agevolare l’intervento del portiere serbo. Nulla da fare sulla seconda rete gialloblù.
Gonzalez: 5.5. I limiti tecnici sono palesi, ma ad un centrale adattato laterale non si può chiedere troppo. C’è da sottolineare che, in ogni caso, non sfigura tanto da meritare la sostituzione a fine primo tempo (Dal 1’ st. Farias: 5.5. Il brasiliano arriva persino a fare il terzino destro. Crea interessanti situazioni non sfruttate a dovere dagli avanti rossoblù, specie i cross, ma viaggia a corrente alternata).
Diakité: 5. Esordio da dimenticare per l’ultimo acquisto rossoblù, devastante quando porta palla ma colpevolmente incerto nella fase difensiva, specie in occasione del vantaggio del Verona.
Rossettini: 5. Sbanda, insieme a Diakitè, sul vantaggio veronese, poi con il resto della squadra sul raddoppio di Gomez, che indisturbato in seguito a un calcio da fermo deposita il pallone in rete.
Murru: 5. Rientrato dopo un lungo periodo di panchina, il selargino ce la mette tutta, ma sono troppi i limiti tecnici e la scarsa qualità in fase di spinta.
Dessena: 5.5. Chiedergli di impostare è un parolone, cerca piuttosto di metterci la giusta grinta, ma non basta (61’ Cop: sv. Non pervenuto, quando in attacco oramai c’era mezza squadra a tentare un assalto confuso e mal organizzato).
Conti: 5. Il gol su punizione non serve a giustificare una prova opaca del capitano, che si intestardisce (ma non è una novità) ad effettuare lanci lunghi mantenendo uno sterile possesso palla, con dialoghi solamente coi difensori o con le due mezzale. Con lui titolare il Cagliari ha conquistato appena 4 punti. Altro da aggiungere?
Donsah: sv. Parte suonando la carica ma deve subito abbandonare la sfida causa problemi fisici (Dal 7’ Joao Pedro: 5. Quella palla schiacciata di testa avrebbe dovuto solo essere depositata in porta. Perde una mole considerevole di contrasti e sbaglia agevoli suggerimenti. Ci si domanda dove sia andato a finire quel giocatore che ben aveva figurato all’inizio della gestione Zola).
Ekdal: 5.5. Ci prova, ma le idee sono poche, e il supporto dei compagni meno. Viene immediatamente dopo l’uscita di Donsah arretrato sulla linea dei centrocampisti, ma nemmeno comporre il trio dello scorso anno insieme a Conti e Dessena sortisce buoni effetti.
M’Poku: 6.5. Il tocco di palla è sopraffino (lo stiamo imparando a conoscere), e quella traiettoria disegnata su punizione e destinata all’incrocio dei pali viene deviata in angolo da Benussi. Peccato, avrebbe potuto essere il gol che accorciava le distanze prima della punizione di Conti. E nel recupero un altro intervento dell’estremo difensore gialloblù gli nega il pareggio.
Longo: 5. Ci mette la solita grande volontà, ma non basta. Nel primo tempo la chance più grande, a tu per tu col portiere veronese, viene respinta da un difensore ospite. Troppo fragile nell’uno contro uno e nel tentativo di proteggere palla e far salire la squadra.
Chi sale
Solo M’Poku merita di ricevere la palma di migliore in campo. Per gli altri pochi elogi: senza grinta né mordente non si va da nessuna parte. E si ringrazi che la sconfitta dell’Atalanta lascia ancora aperti alcuni spiragli di salvezza.
Chi scende
Tutti, a parte il sopra citato M’Poku, non riescono a raggiungere la sufficienza piena.