Il Cagliari esce sconfitto dal Sant’Elia. L’Inter approfitta dei tanti errori rossoblù e castiga la banda Zola che adesso si giocherà gran parte delle speranze di poter rimanere in serie A, domenica contro il Verona.
Gianfranco Zola è preoccupato, il presidente Giulini pure. Dalle loro parole trapela però fiducia. La stessa che i tifosi hanno riposto nelle mani del giovane imprenditore milanese al suo arrivo alla guida del Cagliari.
La stessa che venne riposta nelle mani di Zeman, accolto come un profeta, e poi messa da parte per amore della maglia e per dare fiducia totale al buon Gianfranco Zola. Una tifoseria, quella cagliaritana, probabilmente più silenziosa del solito ma non per questo assente. Piuttosto, preoccupata e bastonata. Nonostante tutto, anche ieri, chi era allo stadio (in tanti hanno fatto centinaia di km per rispondere presente) ha fatto la sua parte. Come hanno fatto la loro parte le migliaia di tifosi rossoblù sparsi per l’Italia, l’Europa ed il mondo.
La Curva Nord (ma non solo) ieri sera ha sostenuto la squadra fino al novantesimo. Ancora una volta c’è stata una dimostrazione d’affetto immensa nei confronti dei colori rossoblù e verso i ragazzi in campo. Mai una contestazione, solo tifo e alla fine i fischi sacrosanti che nessuno può mettere a tacere né arrogarsi il diritto di criticare. I tifosi meritano rispetto e chiarezza.
In primis su quale sarà il futuro di questa squadra, su ciò che la società e lo staff tecnico intendono fare per centrare ciò che i tifosi non andando in campo non possono: la salvezza.
È finito il tempo della fiducia a prescindere e incondizionata, ora le risposte le deve dare il campo, la squadra, il presidente, la società.
I tifosi sono e restano la fortuna di una squadra di calcio. Senza di loro il Cagliari non esisterebbe, non esisterebbe il suo presidente, non esisterebbero i giornalisti sportivi, i quali troppo spesso stanno in silenzio, non sollevano domande, non cercano la verità, vogliono “educare” i tifosi al fatto che la Serie B non è il male assoluto.
La misura è colma, rispetto e chiarezza per i tifosi: il tempo della fiducia incondizionata è venuto meno.