Brkic: 7. Non fosse stato per lui, il Cagliari si sarebbe trovato sotto di 3-4 gol dopo il primo tempo. Nulla può fare sulle reti nerazzurre, frutto di gesti tecnici pregevoli.
Dessena: 5. Soffre da matti i laterali avversari di sinistra, specie Santon, non avendo il passo per tenergli testa. Riportato al suo ruolo abituale, a centrocampo, riesce a meglio figurare. Termina la gara rincorrendo in debito d’ossigeno un Guarin straripante.
Rossettini: 5. Gioca sempre staccato dall’uomo, lasciato colpevolmente solo (chiedere a Podolski e Icardi), senza riuscire ad intervenire col giusto tempismo.
Capuano: 5. Il fuorigioco non è il suo forte; al di là di questo effettua gli stessi sbagli del compagno di reparto nella marcatura stretta, e i risultati si vedono.
Avelar: 5. Poca intensità ed efficacia in fase di spinta, peggio ancora in difesa. Dalla fascia gli interisti crossano a più non posso. Non riusciamo più a riconoscerlo.
Donsah: 5.5. Meno in evidenza rispetto alle precedenti gare, effettua un ottimo pressing spesso però correndo a vuoto. Un interessante conclusione dalla distanza nella ripresa finisce tra le braccia di Carrizo.
Conti: 5. I numeri non gli sorridono, il tempo neppure. Il gioco rapido per lui è una chimera, ma non è una novità: consegna sempre il pallone ai difensori, talvolta lancia lungo e apre il gioco con dubbia precisione.
Crisetig: 5.5. Non è una mezzala, mettiamocelo in testa, ieri lo ha confermato. E’ un regi-sta e come tale deve giocare nella sua posizione, nella quale ha dimostrato tutto il suo valore. Altro da aggiungere? (Dal 71’ Ceppitelli: sv. Schierato laterale destro, si affida spesso al lancio lungo - e disperato - per gli attaccanti).
Cossu: 5.5. Se quel pallone a tu per tu con Carrizo non fosse stato sparato in curva, pro-babilmente la partita sarebbe cambiata. Sulla trequarti, in ogni caso, il folletto sardo si tro-va maggiormente a suo agio (Dal 67’ Joao Pedro: 4.5. Fa ingresso in campo e perde ba-nalmente un pallone, dal quale si genera il raddoppio nerazzurro. Per il resto totalmente assente, ingiustificato).
M’Poku: 7. Accarezza il pallone come pochi sul prato del Sant’Elia, e il suo movimento col corpo fa ammattire gli avversari: tocchi di suola, colpi di tacco. Peccato, però, che predichi (quasi) nel deserto. Siamo sicuri tuttavia che si sentirà a lungo parlare di questo giocatore.
Cop: 5. Abulico, sbaglia i movimenti, è lento e non sfrutta a dovere le poche occasioni a disposizione. Non è proprio la sua giornata migliore (Dal 55’ Longo: 6.5. Lotta come un leone, facendo reparto da solo e dimostrando che può ancora dire la sua. Eccome. Trova un’ottima opposizione di Carrizo nella prima chance, in seguito a un passaggio di Cossu; il portiere nerazzurro poi gli “regala” il primo gol in A depositando in rete con la schiena un pallone che pochi istanti prima aveva impattato il palo).
Chi sale
M’Poku incanta tutti, tifosi rossoblù e nerazzurri, per la qualità delle proprie giocate, ma non basta. Longo entra con la determinazione di chi vuole dimostrare il suo reale valore, e ci riesce. Brkic sbarra per tutto il primo tempo la porta, ma nella seconda frazione si deve arrendere.
Chi scende
Daniele Conti può continuare ad essere un vero leader anche dalla panchina: in campo occorrerebbe lasciare spazio in regia a Crisetig, maggiormente rapido e concreto. In difesa le cose non vanno: poca attenzione nella marcatura stretta da parte dei centrali, e sulle fasce gli avversari fanno quello che vogliono.