Cagliari, l’acqua è gelida

L'analisi del match contro l'Inter

Luca Neri
24/02/2015
L'Editoriale
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All'improvviso il Cagliari si è immerso nel passato, neanche troppo distante. In occasione del match contro l'Inter, ricordando l'exploit Zemaniano, i rossoblù sono tornati alle vecchie abitudini: sono tornati in campo intimoriti, hanno subito tantissimo e rischiato l'impossibile (Brkic santo subito), ma una volta subito il gol, quando ormai non c'era più nulla da perdere, hanno iniziato a ruggire, costringendo l'Inter sulla difensiva e obbligando i nerazzurri anche ad irritanti perdite di tempo. Come ai vecchi tempi. La scorsa volta finì 4-1 per i sardi, questa volta hanno provato a creare il grande dejavu, tuffandosi nel passato. Ma ieri l'acqua era gelida.

Il Cagliari ha pagato, come spesso è accaduto in questa stagione, i troppi errori sotto porta. Puoi essere perdonato quando giochi contro Cesena o Torino, ma se giochi contro l'Inter, anche quella di questi tempi, questi sbagli li paghi carissimi.

Zola stavolta ha deciso di cambiare, rilanciando Crisetig insieme con Conti, tanto per essere al passo con i (vecchi) tempi. Proprio a centrocampo i rossoblù hanno perso il duello, i nerazzurri erano decisamente superiori in qualità e quantità e la differenza si è fatta sentire. Ieri poi ha deluso anche Cop, illegale nelle primissime apparizioni, quasi irritante ultimamente: il numero 90 dei sardi si è fatto trovare spesso fuori posizione, risultando estraniato dalla manovra offensiva. Nonostante i diversi aspetti negativi, la situazione in classifica del Cagliari continua a sembrare un paradosso. Vero che sprecano, vero che a calcio bisogna segnare, ma i sardi hanno letteralmente schiacciato l'Inter nella ripresa.

Lo stesso Mancini a fine gara ha pronosticato la salvezza rossoblù, la cui situazione in classifica è disastrosa ma, continuando di questo passo, non può che migliorare. M'Poku può essere decisivo per centrare l'impresa. Il ragazzo ha qualità decisamente superiori alla media, ha scherzato più volte i difensori dell'Inter con le sue giocate da circo mai fini a sé stesse.

Poi il Cagliari ha forse trovato il bomber che non ti aspetti, l'emarginato, quello che non doveva giocare e basta. Samuele Longo entra, si sbatte, corre, ne dà e ne prende. Poi la palla è sul suo piede e scarica una sassata quasi a volersi liberare del macigno che da mesi ha addosso, quasi a voler dire con rabbia che lui c'è.

Il Cagliari può ancora farcela, sinché c'è Brkic c'è speranza.

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