Barella il predestinato

All'esordio ufficiale ha convinto tutti grazie alla sua voglia ed al suo cuore

Luca Neri
16/01/2015
Approfondimenti
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Ora guardatelo. Poi in silenzio, senza fiatare, alzatevi in piedi ed applaudite. Nicolò Barella, 17 anni, occhi sognanti di chi sa che il proprio sogno è appena iniziato. Perché se non arriva lui, chi?

Come fa a non sfondare uno con quel talento, ma soprattutto con quella voglia, quella passione, quel cuore e quegli attributi? Nicolò non ha paura. Non ha paura di scendere in campo in mezzo a gente che ha già disputato centinaia di partite come quelle, non ha paura di metterci la gamba in contrasti contro giocatori che sono il doppio di lui, di fare un fallo tattico ad un attaccante, prendersi un giallo ma chi se ne importa, il contropiede è stato fermato.

Non ha paura di puntare l'avversario, saltarlo e fargli ripensare la notte a come un diciassettenne lo abbia scherzato. Questo è Barella, quella macchia rossa che mercoledì in mezzo al campo non ha smesso un attimo di correre, pressare, dannarsi, dall'inizio alla fine, dando l'esempio a chi dovrebbe darlo a lui.

Ci ha messo la passione, quasi a volersi godere il momento, quell'occasione che mister Zola gli ha concesso a furor di popolo.

Possiamo dire che Magic Box è stato ripagato, perché la prestazione del centrocampista della nazionale under 18 è stata di assoluto spessore. 

Ce ne saranno sicuramente altre, perché Nicolò è il futuro del Cagliari ma può essere anche il presente.

Perché lui ce la può fare e ce la farà, non può non raggiungere il suo traguardo, perché in qualsiasi gara se inizi a correre prima degli altri hai più chance di vittoria.

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