Quell’uno-due con Joao Pedro, domenica contro il Cesena, si dice fosse stato già provato in allenamento. Un conto, però, è provare, un altro è applicare con una disinvoltura che certamente non si confà ad un classe ’96. Godfred Donsah, un ragazzino di 18 anni dall’infanzia travagliata, in quel tiro in porta che non ha lasciato scampo a Leali ha fatto emergere tutta la voglia di dimostrare che lui, nel calcio che conta, potrà starci a lungo.
E per una volta chi se ne frega degli stop approssimativi o di qualche pallone perduto, quello che balza agli occhi di tutti è la grinta che il giocatore mette in campo, la sua perseveranza nel cercare di creare occasioni, e l’impressionante cambio di passo che non lascia scampo ai difensori avversari.
La sua seconda gara da titolare, dopo quella di Empoli, è coincisa con un’altra vittoria rossoblù. Chiamatelo amuleto, chiamatelo giovane promessa. O semplicemente, chiamatelo Donsah, uno di cui si sentirà sicuramente parlare.