Quanta invidia! Quanta invidia hanno provato i tifosi rossoblù nel vedere, martedì, quel ragazzo argentino di nome Paulo Dybala ammattire la difesa del Cagliari, ostentare la sua classe ed il suo talento di cui madre natura l'ha dotato solo per schiaffarlo in faccia agli avversari con decisione e tracotanza, ma con quella faccia da bravo ragazzo che lo contraddistingue. Insomma, avantieri abbiamo osservato un crack, un top player.
E questo fuoriclasse gioca nel Palermo, una squadra con un budget molto simile a quello dei sardi. Questo tipo di giocatore manca al Cagliari, un uomo in grado di spaccare una partita con una giocata, di deciderla con una giocata personale, di farsi chiamare "la stella della squadra". Quest'elemento poteva essere Ibarbo, ma il colombiano è troppo discontinuo e le volte in cui ha cambiato le sorti di un match con un colpo di genio sono davvero troppo poche. Eppure un calciatore così ce lo hanno più o meno tutte le 20 di A.
Ognuna di esse ha almeno un campione acclamato o un oggetto del desiderio delle big, di quelli che sì possono dire la loro prepotentemente. Il Parma, ultima in classifica, dispone di gente come Cassano e Biabiany (anche se infortunato da lungo tempo). Nel Cesena gioca Defrel, uno che piace a mezza serie A e che sa veramente giocare a calcio.
Nell'Atalanta Denis e Moralez son due giocatori di spessore, il Chievo dispone di Maxi Lopez o Paloschi, nel Verona c'è un certo Luca Toni, il Sassuolo ha individualità spaventose come i giovani terribili Zaza e Berardi. Ma anche nell'Empoli c'è la mitica coppia Maccarone-Tavano. Insomma, ognuno ha i suoi top-player, la propria stella, il proprio punto di riferimento.
Al Cagliari manca questa figura. Difficile che l'uomo simbolo arrivi a gennaio, eppure le occasioni ci sarebbero anche, come ad esempio i rientranti cinesi Diamanti e Gilardino. Per prendere un big servirebbe uno sforzo economico ma, siamo certi, ne varrebbe la pena.