Erano calde notti di fine Agosto e circolavano una marea di nomi per il Cagliari: Pavoletti, Mancosu, Melchiorri. Tutti con in comune il loro ruolo: centravanti puri. I tifosi erano certi che con Sau si potesse fare ben poco, perché il folletto di Tonara era di tutto tranne che una punta. Poi il mercato si è concluso e l’agognato bomber non è arrivato, lasciando i rossoblù nella pessima (per molti) situazione di avere “Pattolino” titolare in un ruolo non suo, o almeno non pienamente.
Intanto è cominciato il campionato e, dopo 15 giornate, i sardi si sono accorti di essere Sau-dipendenti. L’attaccante in 11 partite disputate ha timbrato il cartellino ben 4 volte e con lui la squadra in generale segna molto di più e ottiene anche risultati migliori. Infatti, da quando il centravanti (si, chiamiamolo così) è ai box per infortunio, il Cagliari è crollato in uno stato di profonda crisi, dovuta sì ad uno scarso rendimento complessivo, ma soprattutto ad una sterilità offensiva ignota quando era disponibile Sau.
Senza di lui, i sardi fanno una fatica eccessiva a trovare la via del gol. Se escludiamo la rocambolesca rimonta col Napoli infatti, il Cagliari non ha mai segnato dall’infortunio della punta sarda. Marco si rivela necessario al gioco di Zeman in quanto è, forse alla pari di Balzano, il giocatore che conosce meglio il credo calcistico del boemo, avendolo già sperimentato a Foggia.
La ripresa del Cagliari forse parte da qui, dal ritorno di Sau, che potrebbe avvenire a breve.