La consacrazione di Diego

Il brasiliano non si ferma più

Marco Castoni
24/11/2014
Approfondimenti
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Se giochi al San Paolo e ti chiami Diego non puoi che pensare al numero 10 che in maglia azzurra ha scritto pagine memorabili del gioco del calcio. Diego Farias, dal canto suo prova a scrivere le pagine della sua storia calcistica in maglia rossoblù, impegnandosi al fine di conquistare il diritto di stare in serie A da protagonista. Giocatore zemaniano per eccellenza, abile a sfruttare gli spazi grazie ad una buona velocità, da buon brasiliano è dotato di grande tecnica e visione di gioco utile a innescare i compagni.
L’assenza di Sau spaventava e non poco in vista della trasferta campana, inoltre Longo pareva essere il predestinato a prendere il posto del bomber ex Foggia. Zeman, come spesso gli accade ha stupito tutti con le scelte operate in attacco e non solo. Cossu infatti ha svolto il ruolo di “falso nueve”, moda iberica che data la necessità ha conquistato anche il boemo, mentre Farias ancora titolare si è sistemato sulla sinistra. Sacrificio, corsa instancabile, triangolazioni, giocate di fino e fiuto del goal sono solo alcuni degli aspetti che Farias ha messo a disposizione, peculiarità che hanno finito per caratterizzare tutte le marcature rossoblù. Il dialogo con Balzano, poi la splendida doppietta mix di opportunismo e senso del gol hanno suggellato una grande prova. Esibizione che poteva esser indimenticabile se Rafael non si fosse superato e se la stanchezza non avesse appannato il brasiliano nell’ultima occasione al novantesimo.
In una rosa eterogenea, ma a tratti carente, Zeman è chiamato ad inventare e scoprire interpreti che raramente hanno calcato i massimi palcoscenici. Farias è uno di quelli che nonostante sia stato fortemente voluto da un tecnico che già in passato aveva apprezzato disponibilità e umiltà, ha incontrato le perplessità di una piazza eccessivamente critica. Quanto visto ieri contro la formazione di Benitez, ha dimostrato in che misura un giocatore in attesa di essere definitivamente di proprietà del Cagliari, alla soglia dei 25 anni possa diventare un punto fermo della formazione isolana.
In una partita all’insegna dei reparti offensivi, il San Paolo ha assistito per l’ennesima volta alla grande prova di un Diego, si, ma questa volta indossava la maglia rossoblù.

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