Il mancino fatato di Zeman conquista e fa esplodere di gioia il popolo rossoblù

Il terzino brasiliano sta conquistando tutti a suon di goal e grandi prestazioni

Marco Castoni
26/10/2014
Approfondimenti
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Era dai tempi del numero 10 di Oliena che in maglia rossoblù  non si vedevano delle punizioni e dei calci da fermo eseguiti con tale sicurezza e concretezza. Se da Zola ci si aspettava questo e altro, da un terzino, anche se brasiliano, ci si aspetta che sappia difendere e poco più. Invece il ragazzo che doveva imparare l’inglese - stiamo parlando di Danilo Avelar - si è ritrovato agli ordini dell’allenatore che indubbiamente è uno dei pochi in Italia a cui la parte offensiva importa più di quella difensiva. Un allenatore che non ha avuto dubbi su chi dovesse essere il padrone di una fascia che, nel precampionato, in tanti sostenevano fosse di pertinenza del canterano Murru.
La perla su punizione che ha trafitto all’incrocio dei pali il povero Bassi ha meravigliato tutti, perché le qualità del laterale verdeoro erano ampiamente sconosciute ai più. Lo stupore di vedere Avelar sul dischetto della partita contro la Samp, si è ripetuto nel momento in cui, con grande personalità ha convinto capitan Cossu a cedergli una punizione. La traiettoria disegnata dal mancino di Paranavaí ha ricordato quelle che con lo stesso piede sapeva pennellare un certo Mihajlović, uscito dal Sant’Elia appena una domenica fa, furente per la rimonta subita. Al termine della stessa partita il presidente Giulini si rammaricava dell’incapacità dei suoi giocatori nello sfruttare i calci da fermo.
In un Cagliari che, ad eccezione di Sau fatica a trovare goal dagli attaccanti, stanno sopperendo a tale carenza, protagonisti inaspettati, quali Ekdal arrivato a quota 4 e l’inaspettato Avelar.
Frettolosamente etichettato come “bidone”, ora il numero 8 rossoblù è sbocciato definitivamente in una squadra che pare cucita apposta per esaltarne le sue qualità. Un grazie infine va all’ex presidente Cellino che ha portato in Sardegna il brasiliano, ma soprattutto a colui che facendo confusione con incartamenti vari, fece saltare il suo trasferimento oltremanica nel gennaio scorso.

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