Ceppitelli ancora alle prese con fastidi fisici, Rossettini abile e arruolabile per la gara contro l’Empoli e a disposizione di mister Zeman dopo che il centrale rossoblù ha scontato il turno di squalifica. Alla fine, l’emergenza in difesa che il boemo ha dovuto affrontare in occasione della gara contro la Sampdoria, è risultata invece una grande opportunità nonché una ricchezza. Il Cagliari ha quattro validi difensori centrali. E in tal senso, il campo ha parlato chiaro. Benedetti – non ceduto in prestito all’ultimo minuto di mercato – pareva destinato a rimanere ai margini della rosa. Invece, la buona prova offerta contro la compagine doriana, impreziosita peraltro da un grande salvataggio quasi sulla riga di porta, non solo ha messo in luce un ragazzo che ha parecchio da dare, ma anche una certezza sulla quale Zeman ora può contare.
Al Castellani dovrebbe rientrare trai titolari – come logica vuole – Rossettini. Al suo fianco potrebbe giocare proprio Benedetti, il figlio d’arte capace di strapparsi di dosso la scomoda etichetta del “raccomandato”. Di buon tempismo, interessante negli inserimenti di testa su palla inattiva, ha salvato sulla linea il possibile 0-3 della Samp. Difficile da decifrare il futuro prossimo del Capitano. Conti, qualche problema fisico non ancora del tutto risolto, una concorrenza nel suo ruolo non facile da battere viste le prestazioni del giovane talento Crisetig, sta lì ad Asseminello a sudare, dare il buon esempio, guidare il gruppo. Sempre a disposizione, proprio come domenica, quando ha assistito alla gara contro la Sampdoria seduto in panchina per tutta la gara.
Bene anche Capuano, tanto che tra gli addetti ai lavori, c’è chi avanza l’ipotesi che in terra toscana Zeman non cambierà la difesa e confermerà in blocco in terza linea i quattro che sono scesi in campo al Sant’Elia.
Infine Cossu: il brutto gesto di accordare una foto al giovane calciatore della Torres solo in cambio della “copertura” del logo sassarese potrebbe costargli una giornata di riposo, sicuramente una multa, perché il presidente Giulini non resta a guardare, tiene molto (e giustamente) all’immagine della squadra che calcisticamente (ma non solo) rappresenta un’intera isola ed il suo popolo, e perché in primis un campione deve essere tale dentro e fuori dal campo. Un gesto, quello di Cossu, forse anche prevedibile, anzi, certamente prevedibile, ma il ragazzo dovrebbe anzitutto ricordare di essere un calciatore (quindi esempio) ancor prima che uno Sconvolts. Andrea, perché?