A Castiglione del Lago, in provincia di Perugia, amici e familiari ogni domenica rimangono incollati alla tv per ammirare le prestazioni di un ragazzone alto quasi 1,90 m, che di ruolo fa il difensore centrale.
La Serie A non è cosa per tutti, e all’età di 25 anni Luca Ceppitelli è riuscito a realizzare il sogno di conquistarla, dopo le esperienze a Perugia, Andria e Bari, dove è stato capace di segnare 11 reti in 100 presenze in B.
In precampionato è stato protagonista di prestazioni tutt’altro che esaltanti, complice un arrivo a preparazione già iniziata e la difficoltà a comprendere il credo tattico di Zeman: c’è chi riteneva fosse un autentico flop, e chiedeva l’acquisto di un centrale di caratura “astoriana”.
Anche l’avvio di campionato non è stato dei più semplici, complici sfortunate prestazioni della squadra e grossolani errori degli esterni rossoblù, che tra fuorigioco errati e mancate chiusure hanno contribuito a spalancare agli avversari la porta difesa prima da Colombi, poi da Cragno. Ma il ragazzo ha sempre avuto dalla sua parte compagni e soprattutto allenatore, che crede fortemente in lui.
La svolta è giunta domenica contro l’Inter, dove tuttavia Ceppitelli insieme ai compagni di reparto ha contribuito, causa la poca esperienza e furbizia in massima serie, a regalare il pareggio ai nerazzurri, con una manchevolezza che nemmeno sui campi della Terza Categoria. Ha però poi disputato il resto della partita senza alcuna sbavatura, annullando totalmente Palacio, non un centravanti qualunque.
In Tribuna a San Siro, per monitorare anche le sue prestazioni e compilare un dettagliato report da consegnare a Conte, c’era Lele Oriali, attuale team manager della Nazionale italiana dopo un recente passato nella dirigenza nerazzurra. Siamo certi che avrà riportato informazioni positive relative al difensore.
Fisico possente, ottimo stacco di testa, anticipo pulito e grande umiltà e spirito di sacrificio. Siamo solo a inizio campionato, ma Ceppitelli è pronto a migliorarsi gara dopo gara, dimostrando inoltre di poter essere, in area di rigore, non soltanto una comparsa, ma colui che a Bari ancora ricordano come il difensore col “vizietto” del gol.