Il Cagliari si prepara ad affrontare due trasferte complicatissime, prima a Milano contro un'Inter che dopo un anno inizia a beneficiare della cura Mazzarri e successivamente a Verona, a domicilio di una squadra che non smette di stupire. Offensivamente il Cagliari ha sempre faticato a creare e concretizzare trame pericolose, ma con l’arrivo del boemo era lecito aspettarsi qualcosa di più.
I movimenti atti a creare maggiore incisività sono rari e gli interpreti a disposizione momentaneamente faticano nel recepire il volere di Zeman. Andando ad analizzare il pedigree degli attaccanti rossoblù, sinceramente si fa fatica a trovare chi possa cercare la via della rete con facilità e continuità. L’unico che può vantare stagioni con marcature a doppia cifra è Sau, che dati alla mano, nelle ultime due partite non ha mai scoccato nessuna conclusione verso la porta avversaria.
Per il momento l’attaccante di Tonara sembra patire eccessivamente il ruolo di punta centrale assegnatoli da Zeman; un cambio di posizione potrebbe essere la cura giusta, anche se i ben informati smentiscono categoricamente che Zeman possa optare per questa soluzione. Il colombiano Ibarbo in Italia vanta circa 1 goal ogni dieci partite, Longo 4 reti da professionista, mentre Farias ha toccato la doppia cifra due stagioni fa in serie cadetta. Di esperienza in serie A ne ha da vendere Cossu, che per ora è il capocannoniere del Cagliari, ma anche l’intramontabile folletto rossoblù vanta un massimo di 4 reti nella massima competizione tricolore. Continuiamo incessantemente a credere che se un uomo possa stupire e far ricredere i suoi parecchi detrattori questo sia il tecnico di Praga, anche se va riconosciuto che la rosa messa a disposizione del mister boemo, in particolare nel reparto offensivo, sia deficitaria e tutta da costruire. Le prossime due trasferte, sulla carta non sembrano essere le più indicate al fine di racimolare punti salvezza, ma a Zeman non chiediamo di tirar fuori il sangue dalla rape, ma quantomeno di provarci.