Il Cagliari porta a casa un punto da Marassi nel modo più pazzo possibile, andando prima in vantaggio, poi facendosi rimontare in cinque minuti e infine, grazie a Nainggolan, agguantando il pari all'ultimo minuto. Un punteggio giusto, fondamentale tanto per la classifica quanto per il morale, perché allunga la striscia di risultati utili e fa arrivare più rilassati al prossimo match, quello contro la Juventus, un vero e proprio Everest da scalare. Analizziamo cosa è andato e cosa invece no nella gara del Ferraris.
Pregi
Il fatto di aver controllato la partita per più di un'ora, come forse mai il Cagliari aveva fatto quest'anno, è un segnale sicuramente positivo. La difesa non sbaglia praticamente nulla, Cragno non è chiamato a compiere interventi particolari, Quaglierella e Keita vengono annullati da Godin e compagnia. Ma anche il centrocampo gira, con Duncan a fare la voce grossa, mentre davanti si segna ancora: sono 13 in campionato per Joao Pedro, che potrebbe addirittura superare lo scorso record di 18 marcature. In più, da registrare il lavoro di Pavoletti: due assist per lui, due sponde decisive. Anche se non va in gol, c'è sempre.
E poi, il ritorno al gol di Radja Nainggolan, che sceglie il momento migliore per timbrare il cartellino, con un bolide dei suoi che arriva sulla sirena. Non aveva giocato una gara brillante, ma fa la cosa più importante dei 90'.
Quello che va premiato inoltre è l'atteggiamento avuto per la maggior parte del match: sin da subito aggressivo, senza concedere nulla alla Sampdoria, che infatti ha trovato poco spazio. Anche in fase di possesso si sono viste delle cose interessanti: la palla che viaggiava spesso pulita da una parte all'altra del campo, delle buone uscite dal basso e le aperture sugli esterni che tagliavano verso il centro. Infine, per una volta, il gol nel finale non è stato subito ma realizzato, sintomo di un qualcosa che, a iniziare dalla testa, sta cambiando. E questo è merito di Semplici.
Difetti
Si è rischiato di buttare una partita nel giro di 5', con due gol strani, in cui c'è un po' la bravura altrui ma anche la complicità dei singoli, vedi Rugani e Cragno. Può succedere, non si mette in croce nessuno, ma non si può andare sotto così. Un black out che non ci dovrà più essere, forse figlio della stanchezza, e qui entra il secondo aspetto: Semplici, che ha grandi meriti in generale, forse ha aspettato un po' troppo, in maniera consapevole, nell'effettuare qualche cambio.
Ma non si può prevedere tutto, e alla fine è andata bene. Inoltre, e questo è stato sottolineato anche dal mister nel post gara, bisogna essere più cinici sotto porta. Joao Pedro poteva farne tranquillamente un altro, se non di più al netto dei fuorigiochi, ma non solo lui: in alcune occasioni si doveva essere più lucidi nell'ultimo passaggio, andando più sul diretto che sul lezioso. Errori che possono costare caro, come stava per succedere. Ma alla fine il tabellino dice 2-2 e ora la classifica recita 22 punti, +7 rispetto a tre giornate fa. La strada è quella giusta, per adesso si è fuori dalla zona retrocessione aspettando che il Torino recuperi due partite. Ma la musica è cambiata.