Simeone: "Godin un idolo, trasmette entusiasmo e voglia di combattere“

"Il nuovo Cagliari sta acquisendo identità”

La Redazione
24/09/2020
Interviste
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Giovanni Simeone, attaccante del Cagliari, è intervenuto ai microfoni di Radiolina durante la trasmissione "Il Cagliari in diretta" parlando del momento dei rossoblù.

Ecco le sue parole:

“Segnare è bello, soprattutto quando alla fine vinciamo. A Sassuolo ero contento, dopo però loro hanno pareggiato e non sono uscito felice dal campo. 

Di Francesco? È un allenatore preparato, cura i dettagli, i movimenti e studia sempre qual è la scelta migliore per noi giocatori. Mi chiede di aiutare spesso i miei compagni, questo per me è importante. Lo stimo moltissimo, ha un’energia che infonde sicurezza, sai cosa fare quando sei in campo, ti dà tutte le opzioni per rendere al meglio. Tutti gli allenatori mi hanno dato qualcosa, basta imparare un po’ da tutti: sono stato allenato da Maran, Zenga e Di Francesco, un bel periodo in cui tutti mi hanno lasciato qualcosa. Maran mi ha insegnato come difendere mentre Zenga voleva che non corressi tantissimo e fossi più vicino alla porta. Di Francesco mi dice sempre di migliorare i tempi di gioco e io negli allenamenti con i miei compagni sto provando a fare questo: sto cercando di interpretare i momenti della gara, sto migliorando. Durante la quarantena mio padre mi ha fatto vedere cosa chiede ai suoi attaccanti e io mi sono immedesimato in Diego Costa e Morata, ho cercato di copiare un po’ il loro gioco.

I nuovi arrivi? Sono perfetti nel 4-3-3, non è difficile ambientarsi in questo stile di gioco. Sia Sottil che Marin ricercercano la palla e si adattano benissimo al modulo. in generale è facile ambientarsi nel nostro gruppo.

Godin? Un idolo per tutti i tifosi dell’Atletico, è un simbolo per noi tifosi (colchoneros n.d.r.): a Madrid ha lasciato l’anima, qualcosa lo ha dato anche all’Inter. Ha avuto una carriera importante ed è un giocatore che da tutto in campo. Sono contento che venga a Cagliari, mi trasmette entusiasmo e voglia di combattere in campo con lui. Quando ero piccolo lo vedevo in campo con l’Atletico Madrid, ora giocheremo insieme e lotteremo insieme. Lui e Nandez sono dei lottatori. Luvumbo è giovane, ha un buon tiro e gli piace provare il dribbling uno contro uno: l’ho visto poco ma posso assicurare che impara in fretta. 

Il nuovo Cagliari? Sta acquisendo identità, andare sempre ad aggredire in avanti e non avere paura di avanzare: una mentalità che a Cagliari manca da tanto. Dobbiamo mostrarla sempre di più ed è per questo che lavoriamo ogni giorno. Il mister ci chiede di osare, di andare avanti, mi piace tanto il modo tranquillo con cui lo dice. Senza rischiare non vincerai mai e mai migliorerai. Coll Sassuolo siamo partiti piano e cercheremo di migliorare nelle prossime occasioni. 

La Lazio? Non palleggiano come il Sassuolo, hanno un giocatore come Immobile che attaccherà gli spazi, quindi dovremo essere bravi a non lasciare questi palloni diretti all’attaccante. 

Il futuro? Il Cagliari è un club che può crescere e migliorare ancora, abbiamo una società ambiziosa, un bel centro sportivo e tante altre cose. Non è così scontato trovare societàcome questa, la squadra e tutti i giocatori stanno crescendo e questo trasmette entusiasmo”. 

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