Cagliari, ecco dove metterà mano Zenga per sistemare la squadra

Mentalità e accorgimenti tecnici le priorità

Mario Siddi
06/03/2020
Approfondimenti
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Dopo l'avvicendamento in panchina e l'urgenza di dare una scossa alla squadra, il lavoro di Walter Zenga alla guida del Cagliari è iniziato con i migliori auspici. Sono due le settimane che separano i rossoblu dalla gara contro la Spal, dove il tecnico milanese avrà tempo a disposizione quanto basta per conoscere dall'interno le criticità del gruppo e (si spera) di correggerne le evidenze negative.

Come da egli stesso dichiarato in conferenza stampa, quando un allenatore subentra in corsa, tra le prime cose da fare c'è quella di incidere sul morale del gruppo e sugli aspetti mentali, per poi soffermarsi (caso per caso) sui fattori tecnico tattici e sui punti di debolezza da potenziare.
Sono due quindi le priorità su cui lavorare, entrambe importanti e meritevoli di analisi.

La mentalità

Ciò che serve al momento è uscire dal torpore psicologico e restituire alla squadra la sicurezza nei propri mezzi che, semplicemente, è il potersi permettere di giocare senza paure, timidezze o crisi di identità. In poche parole, serve entrare in campo e imporsi all'avversario, magari anche soffrendo (ci può stare) ma non prestando il fianco allo scoramento agonistico visto negli ultimi tre mesi. 

Le giocate infatti (da quelle elementari alle più complesse) necessitano nel calcio di una testa sgombra e del piacere di giocare senza patemi. I gesti tecnici riescono dove le fobie e gli attacchi di panico sono assenti. Solo in questo modo, rispetto a chi hai difronte, si ritrova lo sfizio di pungere e far male quando serve, incidendo sui risultati.

Spetterà a Zenga lavorare in tal senso ed entrare empaticamente nelle dinamiche di un gruppo ferito e da risollevare. Compito di certo non facile, ma (teoricamente) il linea col suo carattere vivace e fumantino. Apparso ai microfoni carico e motivato, già in vista della Spal, dovrà da subito infatti trasferire ai suoi ragazzi la grande determinazione che per primo si è imposto appena ha messo piede ad Asseminello. 

Gli accorgimenti tecnici

Come dichiarato in conferenza, la nuova guida tecnica si soffermerà particolarmente sul lavoro nelle palle inattive. E' questo al momento, uno dei problemi cardine da risolvere in questo Cagliari malconcio. Troppe volte infatti, colto impreparato da marcature assai “allegre”, ha subito forse più di quanto poteva bastare. Certi dettagli in serie A (vedi palloni vaganti in area) fanno ancora la differenza e decidono le partite.

Altro aspetto da curare in fretta, è dare il mezzo giro di chiave che basta, per riaccendere il quadro di centrocampo. Giocatori come Nainggolan, Rog, Nhandez e il neo arrivato Pereiro, sono lussi troppo golosi per non essere sfruttati ai massimi livelli. Sarà la naturale inerzia delle loro giocate (se ritrovata) a trascinare nuovamente la squadra come al girone d'andata in geometrie coinvolgenti e rovesciamenti di fronte irresistibili.

Decisiva sarà anche l'impronta offensiva che il nuovo tecnico sarà in grado di dare. Ultimamente infatti, ai rossoblu mancano come il pane le soluzioni da rete. Già dalla prossima trasferta a Ferrara, questo sarà un altro grande banco di prova da dover superare. Nella misura in cui, arriveranno più palloni giocabili per gli attaccanti, aumenteranno anche le possibilità di segnare e portare a casa punti. 
Niente di più essenziale per rilanciarsi in campionato e ritrovare fiducia.

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