Pochi giri di parole, presa di coscienza della realtà in cui si è appena calato e tanta voglia di fare. Questa la sensazione avuta alla fine della conferenza di presentazione di Walter Zenga, nuovo tecnico del Cagliari arrivato in soccorso del Presidente Giulini dopo l'esonero di Maran.
Il neo mister ha voluto fare subito chiarezza su alcuni piccoli dissapori con l'ambiente rossoblu, come il rifiuto di diversi anni fa e anche alcune dichiarazioni pungenti risalenti ai tempi di Crotone, sapendo che arriva tra più di qualche mugugno. Ma come ha ribadito, è qui per lavorare e far ricredere tutti gli scettici. Il carattere non manca di certo, ma la strada è molto lunga, se ne accorgerà presto. È conscio di trovare un gruppo allo sbando, che deve riscoprire la luce, inghiottita dagli ultimi tre mesi bui.
La piazza si aspetta una bella scossa da lui, che vuole scacciare via la paura di questo periodo. Zenga sa cosa vuole, è stato chiaro: una squadra che lotta pure quando ha tre gol di scarto, propositiva, che diverta, con sani principi, prima che con numeri importanti. Trasferire queste parole sul campo la sua sfida.
Sarà molto importante il tipo di motivazione che porterà, non si è mai calato in una realtà così grande come quella rossoblu da tecnico, se si esclude la Samp. Ma quella fu un'esperienza troppo breve, e poi allenare una squadra di un intero popolo ha tutto un altro sapore, si accorgerà anche di questo.
Le parole chiave sono follia ed entusiasmo, due fattori che mancano da tanto tempo, gli stessi di inizio stagione. Per farlo, tanto lavoro e umiltà: un gesto molto saggio è stato quello di lasciare lo staff di Maran, senza fare tabula rasa di quelli che hanno dato una grossa mano al Cagliari.
Ha scelto poi di spegnere sul nascere la questione sul dualismo Cragno-Olsen, ma lui, da grande ex portiere, saprà prendere la decisione migliore.
C'è poi una certa curiosità sul fronte giovani: Zenga ha fatto intendere che per lui la differenza di età non esiste di fronte allo spirito, e allora magari sarà giunto il momento di vedere qualcuno della cantera, che intanto sta facendo così bene nel campionato Primavera.
Tempo al tempo però: avrà quasi due settimane per lavorare con calma prima del banco di prova contro la Spal, sabato 14 a Ferrara, un appuntamento che dirà quanto è pronto per il Cagliari e quanto il Cagliari è pronto per lui.
Giulini invece ha dovuto fare un mea culpa generale, dichiarandosi arrabbiato, com'è comprensibile, per la situazione, ma anche lui è fiducioso su questa scommessa. Esonerare un allenatore nel bel mezzo del campionato che ha fatto comunque 32 punti in un girone e mezzo non è mai facile, ma i risultati l'hanno messo con le spalle al muro, ed ecco la decisione di chiamare l'Uomo Ragno.
A inizio stagione l'obiettivo dichiarato era la salvezza tranquilla, poi nel corso dell'anno è diventato qualcosa di più, ora chi lo sa. L'importante però, è onorare al meglio il Centenario, prima che si tramuti in un festival dell'horror. Basterà un supereroe per salvarlo?