La rinascita del Cagliari: marketing, turismo e i “Quattro Mori” dell’Ichnusa

20/01/2016
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Il Casteddu deve molto al brand Ichnusa, ma Ichnusa deve molto ai cagliaritani, e non solo. Secondo una ricerca Doxa realizzata per Assobirra, infatti, ogni anno in Sardegna si bevono 61,7 litri di birra pro-capite, praticamente il doppio rispetto alle altre regioni italiane. E grazie ai turisti che affollano l’isola e che visitano la raggiante Cagliari, ogni anno vengono consumati 90 milioni di litri di Ichnusa. Ma dov’è il segreto? E quali sono i numeri della sponsorizzazione che legano il Club con uno dei brand beverage più in forma degli ultimi anni?

A dispetto della proprietà (Ichnusa è una controllata di Heineken dal 1986), il successo e la rinascita del marchio sono legati alla forte territorialità, alle strategie di marketing locale che si intrecciano con quelle nazionali e all’ampliamento futuro dello stabilimento produttivo di Assemini, con una stima di incremento di produzione del 54%, e un balzo da 149 a 230 milioni di litri l’anno.

Poi c’è la storia dei “Quattro mori” che unisce non solo la Sardegna ma l’Italia intera con uno storytellingintriganteche piace moltissimo ai consumatori, arricchito da un simbolo storico in cui riconoscersi e che rende orgogliosi tutti gli isolani accomunati dal claim “Anima sarda”. Forte radicamento, insomma. Ma anche tanta qualità, come quella dell’acqua che per il 92% proviene dalle montagne del Sulcis. Segreto spiegato, dunque. E i numeri della sponsorizzazione?

Le strategie di Marketing del Cagliari Calcio

Ichnusa è un co-sponsor del Cagliari Calcio, che quest’anno assieme agli altri tre, ovvero Regione Sardegna (main sponsor), Nieddittas (retro) e Arborea (manica) ha incassato un totale di 4 milioni di euro posizionandosi al decimo posto tra le squadre di Serie A dove al primo posto figura, curiosità, il Sassuolo con 18 milioni di euro.

Rispetto alla stagione precedente, il Casteddu ha incrementato di 2,4 milioni gli introiti degli sponsor: nel campionato 2018/19 infatti i proventi legati alle sponsorizzazioni si attestavano a 2,6 milioni posizionando il club all’ottavo posto. Interessante vedere come nonostante l’aumento degli incassi dagli sponsor il Cagliari abbia perso due posizioni in questa speciale classifica, dall’ottavo al decimo, appunto.

Il marketing dopo il decreto dignità

Prima di parlare del dopo decretoè necessario fare un piccolo approfondimento sulla situazione incassi (sempre provenienti dagli sponsor) degli altri club.
Si tratta di numeri abbastanza alti se si pensa che nell’ultimo anno tutti i clubhanno dovuto mettere da parte importanti accordi commerciali fatti con operatori del settore di casinò online.
Escluso il caso eclatante del Sassuolo di proprietà Mapei, di cui abbiamo parlato qualche paragrafo fa, figurano le solite squadre: in ordine Juventus (17 mln), Milan (14 mln), Roma (14 mln), Inter (9,5 mln), Napoli (9 mln), Fiorentina (6,5 mln), Atalanta (5 mln), Torino (5 mln).Seguono, subito dopo il Cagliari: Udinese (2,5 mln), Bologna (2,2 mln), Brescia (2 mln), Parma (1,7 mln), Lecce (1,5 mln), Verona (1 mln), Genoa (0,7 mln), Spal (0,7 mln), Sampdoria (0,5 mln), Lazio - 0 milioni di euro.

Il caso della Lazio è stato uno dei più eclatanti in quanto la società ha dovuto rinunciare ad un accordo preliminarmente firmato con un importante player del settore bettingper un importo di 7 milioni di euro, ritrovandosi a inizio campionato con un pugno di mosche. In totale il giro di affari legato alle sponsorizzazioni nel campionato di calcio di Serie A è di 115 milioni di euro, ancora ben lontano dai altre leghe europee, come la Premier inglese che introita ben 450 milioni.
Tuttavia (caso Lazio a parte) il Decreto Dignità non ha portato grossi cambiamenti nel settore incassi e nonostante gli operatori di scommesse e casino online non possono più sponsorizzare le società, possiamo certamente dire che in passato hanno aiutato molti club ad acquisire popolarità e per questo motivo siamo sicuri che anche la società Lazio risalirà la classifica.

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