Il campionato di serie A storicamente è uno dei più difficili al mondo. La grande scuola italica del calcio ha da sempre espresso infatti ottimi portieri, eccelsi difensori ed allenatori esigenti riguardo a tattiche di gioco, schemi e distribuzione strategica delle loro squadre in campo.
Non fa eccezione alla regola il torneo tuttora in corso, dove rispetto al passato, anche compagini di blasone medio-piccolo (sulla carta) vendono sempre più spesso cara la pelle sia contro le dirette concorrenti, che contro le corazzate di alta classifica. Determinando oltre la difficoltà di pronosticare gli esiti delle gare, anche la bellezza di un campionato apertissimo ed entusiasmante.
Partendo da questo dato in scala nazionale, cioè un livello di crescita medio trasversale alla maggioranza dei club, si capisce ad esempio perché il Cagliari visto contro il Sassuolo, abbia faticato (e non poco) a strappare dal Mapei Stadium almeno un punto.
Non solo. Esaminando i numeri fin qui maturati dai rossoblu, in questo scorcio di girone d'andata, si nota che il cammino degli uomini di Maran è stato “ridimensionato” proprio da squadre ritenute (a parole) di “basso profilo”, tre quarti delle quali addirittura neo-promosse.
Se contro il Brescia di Cellino è arrivata una sconfitta interna infatti, con Verona, Lecce e Sassuolo è stato il segno x del pareggio a prevalere. Quasi un paradosso per un Cagliari versione centenario con numeri da capogiro e mille spunti positivi da rilevare in ogni stadio d'Italia.
Questo a dimostrazione, ancora una volta, che i valori teorici di statistiche e numeri, sono spesso disattesi e che le partite “non facili” sono distribuite in modo omogeneo dalla capolista fino al fanalino di coda, passando per le squadre di metà classifica, dove nessuno regala niente.
Un motivo in più, al netto di ciò, per ritenere il pareggio sul finale a Sassuolo un bottino non banale, ma al contrario, un signor punto guadagnato coi denti e caparbietà.
La stagione del Cagliari, che si sta modellando a piccole dosi, passa anche da partite tignose come quella in terra emiliana.
Non tornare sconfitti, da trasferte come questa, più che un pareggio (e sotto di 2 reti) è quasi una mezza vittoria.