Cagliari, colpo di spugna sul passato: ecco il nuovo reale senso della misura

Non si può pensare più come prima, l'obiettivo è cambiato

Michelangelo Corrias
28/11/2019
Approfondimenti
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Un anno fa un pareggio in un campo come quello del Lecce (dove la Juventus pareggiò) sarebbe stato accolto con un mezzo sorriso. "Un punticino che non fa schifo", o ancora "un piccolo passo verso la salvezza". Bene, da questa stagione la musica è cambiata, e bisogna farsene una ragione.

Il Cagliari di quest'anno è partito con il traguardo standard: i 40-45 punti che dovrebbero garantire la permanenza in Serie A. Ma l'obiettivo covato in segreto, è un altro. Non si dice apertamente, per carità, ma dopo una campagna acquisti del genere, con mezza squadra rifatta e nell'anno del Centenario, un decimo posto il 24 maggio non sarebbe digerito.

I rossoblu per ora sono quarti, e puntano a rimanerci il più a lungo possibile. Niente illusioni di un posto in Champions sia chiaro, ma in un campionato dove le grandi, tra Milan e Napoli, arrancano, e le squadre attrezzate per arrivare in Europa League come Torino e Fiorentina sono ancora in fase silente, i sardi possono, e devono, approfittarne. Come? Non buttando via punti per strada, come successo in Puglia e, in precedenza, contro Verona e Brescia. Le tre neopromosse hanno fermato la banda di Maran, e alla lunga queste gare peseranno, e non poco, sull'esito finale della stagione.

Le facce dei giocatori al termine del pareggio in Salento sono la fotografia perfetta, che fa capire quanto questa squadra ormai viva per i tre punti. Ha dimostrato di potersela giocare con tutte, aspettando Juventus, Lazio e Milan, e perché quindi non osare e gettare uno sguardo al di là del muro di casa, e vedere quanto lontano ci si può spingere? Accantoniamo per una volta le frasi prudenti, da tempo di salvezza, senza cadere però in dichiarazioni eccessive, ma constatando una semplice verità: questo Cagliari ha tutte le carte in regola per l'Europa. Sembra strano, ci si deve fare l'abitudine nel vedere, dopo bianconeri, nerazzurri e biancocelesti, quel manipolo di rossoblu che sfida i potenti, ma è così.

Non si può pensare neanche di accontentarsi della posizione attuale, ma è fondamentale cercare di restare aggrappati il più possibile al treno delle prime quattro, per avere uno scarto considerevole dal sesto posto, cosicché, quando le altre contendenti usciranno allo scoperto, il club isolano potrà permettersi di lasciare qualche punto lungo la strada, ma senza ovviamente buttarlo come contro Farias e soci.

Dimentichiamo quindi il vecchio caro Cagliari, che si accontentava di una salvezza tranquilla, che poi tanto tranquillamente non arrivava, e proviamo a guardare le cose da un altro punto di vista, senza farci prendere da manie di grandezza. Il vero campionato inizia a dicembre, c'è la Sampdoria e un punto, per questa stagione, non sarà ammesso.

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