In attesa del riscatto

Ripercorriamo un anno sotto le aspettative dell’attaccante sardo

Marco Castoni
17/06/2014
Approfondimenti
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L’abbagliante stagione d’esordio in massima serie con la maglia rossoblù del funambolo di Tonara ha indubbiamente stupito tutti. Delle grandi qualità della seconda punta isolana, mostrate con la maglia della Juve Stabia e del Foggia nessuno dubitava, ma che in 30 presenze violasse per ben 12 volte la porta avversaria, era difficile da pronosticare.

Nel campionato appena concluso è sceso in campo 30 volte, ma ha racimolato un bottino dimezzato di reti, solo 6 goal. Spesso regalato al ruolo di esterno nel tridente offensivo, sovente è stato spettatore non pagante nelle partite disputate fuori casa dai rossoblù, venendo sostituito puntualmente nella ripresa a vantaggio di Cossu o del macedone in rampa di lancio Ibraimi. Nonostante ciò è stato chiamato, insieme a Nicola Murru da Prandelli per lo stage azzurro, riuscendo cosi a rimanere nell’orbita della Nazionale.

L’arrivo di Zeman già suo mentore nell’esperienza pugliese, potrebbe rilanciarlo tra i massimi interpreti del ruolo nel campionato italiano. Sau ha ampiamente dimostrato di avere velocità e tecnica tali da potergli permettere di far parte del gruppo che Prandelli plasmerà nel dopo Mondiale. Ai tifosi del Cagliari però resta l’amaro in bocca di aver visto quasi sprecata un’intera stagione, dove il talento classe ’87 raramente ha espresso appieno il suo talento.

L’anno che verrà sarà fondamentale su tanti fronti, compreso quello che dirà se Marco Sau diventerà una piacevole e importante certezza o un comprimario con sprazzi di classe cristallina.

Voto alla stagione: 6

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